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Comunicato stampa

70 ANNI DI VOTO ALLE DONNE, TRA CONQUISTE E OBIETTIVI ANCORA DA RAGGIUNGERE

I 70 anni del diritto di voto per le donne italiane sono stati celebrati oggi in Sala Rossa per iniziativa della Città di Torino e dell’Associazione Consiglieri emeriti. Nucleo centrale dell’iniziativa, un reading a cura di amministratrici comunali di ieri e di oggi, con brani di documenti, lettere e testimonianze relativi al biennio 1945-46, quando il Decreto luogotenenziale del 1° febbraio 1945 conferì alle donne il diritto di voto attivo, mentre solo un successivo provvedimento avrebbe riconosciuto ad esse anche la possibilità di essere elette a cariche pubbliche.
Era il punto d’arrivo di un lungo percorso, riassunto nel suo intervento iniziale dal presidente del Consiglio comunale Giovanni Porcino, dai primi accenni alla questione del voto femminile nell’Italia da poco unita sino agli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, quando un Paese che si sta liberando anche grazie al contributo delle donne inizia a riconoscere i loro diritti giuridici e civili. L’ottenimento di un legittimo diritto, non una concessione. Un processo ancora non concluso, se ancora l’80% della cariche pubbliche sono detenute da uomini, ha sottolineato Porcino, anche se abbiamo già per la terza volta una donna a capo della Camera dei Deputati.
Giancarlo Quagliotti, presidente dell’Associazione Consiglieri emeriti, ha sottolineato il ruolo di De Gasperi e Togliatti, a capo di due grandi partiti popolari, nello spronare un provvedimento che coglieva lo spirito del tempo e rispetto al quale le resistenze erano molte, in tutti i partiti: e anche a sinistra molti temevano che il voto femminile premiasse i conservatori. Già nel 1912, con il suffragio universale maschile, vi era stato lo scontro fra Anna Kuliscioff e Filippo Turati, contrario quest’ultimo all’estensione del voto alla popolazione di genere femminile. Quagliotti ha anche espresso rammarico per una certa sottovalutazione, da parte degli storici, della portata epocale dell’ottenimento del suffragio veramente universale
Del resto, ha ricordato Mariagrazia Sestero, del direttivo dei Consiglieri emeriti, solo il 1919 vide l’acquisizione di personalità giuridica da parte delle donne, ma il fascismo interruppe questo percorso fino a quando la lotta antifascista, la Resistenza e la ricostruzione del Paese non imposero la stoica svolta del ’45-’46. A Torino, sei donne furono elette in Sala Rossa alle amministrative del novembre 1946, tutte erano state attive nella Resistenza.
La consigliera Laura Onofri ha ricordato come tutto sia avvenuto quando il pensiero femminile è diventato politico, esprimendo la necessità di occupare uno spazio pubblico con dignità di cittadinanza. Il cammino dell’uguaglianza non è però terminato, continuano a manifestarsi forme di discriminazione di genere, razzismo e intolleranza. La battaglia per la democrazia paritaria va condotta anche nelle istituzioni pubbliche, ha specificato Onofri, per incrementare la presenza femminile in una proporzione corrispondente a quella demografica. Occorre la rimozione delle cause anche indirette di discriminazione, ha aggiunto la consigliera, evidenziando come nei Consigli ragionali la media della presenza femminile sia del 18% a livello nazionale, del 26% in Piemonte e dello 0% in Basilicata. Le norme legislative introdotte per promuovere la parità di genere sono ancora incomplete, occorre assicurare che l’inserimento in lista delle candidate sia accompagnata da pari visibilità. Esistono poi i problemi della scarsa condivisione dei lavori di cura, il femminicidio, il difficile accesso al lavoro. Occorre promuovere la presenza di donne nelle assemblee elettive per garantire la rappresentanza di una società complessa come la nostra.
Il sindaco Piero Fassino ha esordito ricordando come oggi si stia celebrando una conquista democratica, di libertà. Il voto alle donne, elemento fondamentale nel percorso di costruzione della Carta Costituzionale, è l’esito di una lunga lotta delle donne italiane per la loro dignità e per il diritto di voto, favorito e accelerato dalla loro partecipazione alla lotta di Liberazione, con grande tributo di dolore e sofferenze. Nonostante anni di battaglie, nonostante la Resistenza, il riconoscimento del voto alle donne affrontò ostacoli, tanto che in un primo momento non si volle riconoscere il diritto di essere elette. Il lavoro, un miglior welfare, la crescita culturale e formativa, hanno aperto la strada al riconoscimento della soggettività femminile. Ma si tratta, ha evidenziato il primo cittadino, di una parità non ancora riconosciuta pienamente. Su 108 università italiane, le donne con la carica di Rettore si contano sulle dita di una mano, nessun grande quotidiano è diretto da una donna, ci sono poche donne primario negli ospedali E anche il linguaggio, ha aggiunto il sindaco, continua ad essere declinato al maschile. Fassino ha poi elencato alcune delle donne che hanno scandito le tappe dell’emancipazione femminile, come la francese Olympe De Gouges, che scrisse la “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina” in piena Rivoluzione Francese, ad Amelie Pankhurst, ispiratrice del movimento delle “suffragette”, le donne cadute per la libertà in Italia e nel mondo, le 21 deputate alla Costituente repubblicana del 1946, le cittadine onorarie di Torino e protagoniste di lotte pewr la democrazia nei loro Paesi Rigoberta Menchù e Auung San Suu Kyi, la giovanissima Malala, le donne Yazide vittime di feroci violenze e le giovani iraniane protagoniste del rinnovamento del loro Paese, fino a tutte le donne vittime di violenza e femminicidio. Una società, per essere libera, ha bisogno della libertà degli uomini e delle donne.

Nel corso del reading, sono stati citati, tra gli altri, Palmiro Togliatti, Alcide De Gasperi, Pio XII, Nilde Iotti, Umberto Calosso, i giornali “Il Popolo”, “Giustizia e Libertà” e “L’Unità”, Ada Gobetti, documenti dell’Unione Donne Italiane.
A leggere i testi, Santina Vinciguerra, Domenica Genisio, Fosca Nomis, Alessandra Basaglia, Susanna Fucini, Angela Migliasso, Maria Baracco, Piera Levi-Montalcini, Lucia Centillo, Luisa Carello, Margherita De Andreis Keller, Federica Scanderebech, Barbara Cervetti, Paola Ambrogio, Raffaella Furnari, Ilda Curti, Paola Pozzi, Sivana Appiano, Chiara Appendino.


C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale


Pubblicato il 7 Marzo 2016

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