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Comunicato stampa

“IL RE DELL’ARABIA SAUDITA ANNULLI LA CONDANNA A MORTE DI ALI MOHAMMED BAQIR AL-NIMIR”

“Il Ministero degli Esteri attivi tutti i canali internazionali per richiedere al re dell’Arabia Saudita di annullare la condanna a morte nei confronti di Ali Mohammed Baqir al-Nimr”. E’ quanto chiede un ordine del giorno che vede come prima firmataria la consigliera Laura Onofri (PD), approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, questo pomeriggio. Ali Mohammed Baqir al-Nimr fu indotto con torture da parte di ufficiali della Direzione generale delle Indagini a firmare una confessione, a seguito della quale venne condannato a morte dal tribunale speciale di Gedda per “partecipazione a manifestazioni antigovernative”. Il documento approvato in aula chiede inoltre che il giovane sia sottoposto a un processo equo, in linea con il diritto internazionale, che non si concluda con la pena capitale e che venga aperta un’indagine indipendente sulle torture e sui maltrattamenti che lo stesso Ali Mohammed Baqir al-Nimr ha denunciato di aver subìto.
La votazione è stata preceduta da un breve dibattito, nel corso del quale Maurizio Trombotto (SEL) ha sostenuto che questo tema sia connesso con quello della mozione da lui cofirmata per il non invito dell’Arabia Saudita quale Paese ospite al Salone del Libro. In questo senso, il consigliere di SEL ha affermato che c’è stato un cambio di orientamento da parte di altri consiglieri, poiché non è da oggi che si scopre il regime Saudita come antidemocratico e tirannico, che dispensa la pena di morte – la quale va respinta sempre e comunque – per ragioni inaccettabili. Laura Onofri (PD) ha precisato che trattarsi di temi separati, ribadendo la necessità di un dialogo costante con gli altri Paesi e ricordando come purtroppo la lista degli stati che prevedono la pena di morte sia ancora molto lunga. La puntuale denuncia delle violazioni dei diritti umani non è in contraddizione con il sostenere dialogo e confronto permanenti. A sua volta, il capogruppo di Fd’I-AN, Maurizio Marrone, ha ricordato come quando lui ed altri avevano posto il problema dell’opportunità della presenza dell’Arabia Saudita al Salone del Libro, le esecuzioni capitali in quel Paese erano una realtà da secoli. Eppure siamo stati trattati da oscurantisti, ha polemizzato Marrone, solo perché sostenevamo il dialogo con i liberi intellettuali senza aperture ai regimi illiberali dei loro Paesi di appartenenza: prendo atto che, sindaco in testa, avete cambiato posizione. Luca Cassiani (PD) ha voluto sottolineare come non vi sia stato alcun cambiamento di posizione. La Città è aperta al dialogo, utilizzare il tema della pena di morte sulla questione del Salone del Libro è strumentale, visto che la pena capitale è applicata anche in paesi come Stati Uniti o Cina: e nessuno pensa che non si debbano avere relazioni con quei Paesi. Torino porta avanti una politica di dialogo culturale ed economico, ha aggiunto Cassiani citando il Forum Economico Islamico svoltosi nei mesi scorsi sotto la Mole e precisando che non è possibile avere rapporti se si parla di denaro o petrolio e negarsi al dialogo in ambito culturale.

C.R. - F.D'A. - Ufficio stampa del Consiglio comunale


Pubblicato il 26 Ottobre 2015

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