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Comunicato stampa

IN VIA CAVAGNOLO UN GIARDINO PER I CADUTI DI EL ALAMEIN

Nella mattinata di oggi venerdì 23 ottobre, in via Cavagnolo 12 interno 19, nella circoscrizione 6, si è svolta la cerimonia di intitolazione di un giardino a ricordo dei Caduti di El Alamein.

In quella località del deserto egiziano a 100 chilometri da Alessandria, una battaglia sanguinosa iniziata il 23 ottobre del 1942 e durata 12 giorni chiuse la campagna militare italiana in Africa e segnò anticipatamente le sorti delle forze dell’Asse nella Seconda Guerra Mondiale.
La strenua difesa delle forze tedesche e italiane, molto inferiori a quelle degli Alleati portò al completo annientamento delle divisioni: Ariete, Folgore, Trento, Brescia, Bologna, Pavia, Trieste e Littorio.

Il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Porcino, ha aperto la cerimonia rendendo omaggio a quel sacrificio e sottolineando la necessità di perpetuarne il ricordo e la conoscenza presso le generazioni più giovani, che sebbene in un contesto molto diverso, vivono nuovamente in un tempo di sacrifici.

“ I nostri soldati furono immolati - ha spiegato Guglielmo Marra - responsabile per la provincia di Torino dell’Associazione nazionale paracadutisti d’Italia - per coprire il ripiegamento delle forze. Furono come i 300 delle Termopili”. Ad essi, ha ricordato, resero omaggio anche la stampa ed i capi politici delle forze nemiche, come lo stesso Winston Churchill in un discorso nella Camera dei Lord.

Il generale di corpo d’armata Franco Cravarezza ha descritto le forze in campo e l’enorme sproporzione a vantaggio di quelle Alleate e ha ripetutamente elogiato il Comune di Torino per la volontà che da anni manifesta di ricordare tutte le pagine più importanti della storia nazionale, “dal Risorgimento alla Lotta di Liberazione”.

Ha concluso gli interventi che hanno preceduto la scopertura di una lapide, Maurizio Marrone, consigliere regionale e comunale che ha riconosciuto “il coraggio del Comune”, nel mettere in luce memorie che sono patrimonio condiviso e che a lungo erano state rimosse. “Cosa resta di questa pagina di storia - ha detto – resta il coraggio e la dedizione fuori dall’ideologia e della fazione. Resta l’amore per la Patria”.

Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.)


Pubblicato il 23 Ottobre 2015

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