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Comunicato stampa

NELLO STATUTO DELLA CITTÀ IL DIRITTO AL CIBO ADEGUATO

La Città di Torino vuole inserire nel suo Statuto il tema del diritto al cibo adeguato.

La proposta, presentata alla Giunta dal sindaco Piero Fassino e dall’assessore Enzo Lavolta, prevede di inserire all’art. 2 comma 1 dello Statuto : “di promuovere l’attuazione del diritto al cibo adeguato, inteso come diritto ad avere un regolare, permanente e libero accesso a un cibo di qualità, sufficiente, nutriente, sano, accettabile dal punto di vista culturale e religioso, che garantisca il soddisfacimento mentale e fisico, individuale e collettivo, necessario a condurre una vita degna”.

Il tema è passato dal dibattito internazionale sugli squilibri alimentari al diritto delle organizzazioni internazionali e alle carte fondamentali, come la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo: “Ogni individuo ha diritto a un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione…” (art. 25); dalle costituzioni nazionali – la nostra Costituzione prevede in numerosi articoli come l’art.13, l’art.19, il 31 e il 32 e molti altri il diritto a una alimentazione adeguata – alle leggi nazionali, che dalla Costituzione derivano, fino ai compiti statutari delle amministrazioni locali.

Nel caso di Torino, tale diritto è sostanziale, non parte da un assunto teorico ma da attività già da tempo avviate. Le città si sono sempre occupate della circolazione delle merci e della nutrizione dei cittadini e a Torino il diritto al cibo è un diritto effettivo. Lo testimoniano le tante iniziative e progetti che rientrano nell’ordinaria amministrazione dell’ente e si prestano ad essere la base di politiche locali del cibo coordinate: dal progetto Tocc – Torino città da coltivare – alla promozione degli orti urbani, i farmer market, la ristorazione scolastica e l’educazione alimentare, le mense benefiche, la cultura del cibo - Salone del Gusto e Slow Food – alle attività di cooperazione internazionale. Grazie a queste attività i cittadini possono accedere alla produzione alimentare locale e i contadini promuovere i loro prodotti, ad autoprodursi il cibo negli orti urbani e ad avere un pasto caldo quotidiano se in difficoltà, ai bambini di imparare a nutrirsi meglio.

La dichiarazione nello statuto di tale diritto riconosce il valore e la qualità dei servizi offerti dalla Città che mettono in pratica i principi che lo ispirano.


Pubblicato il 29 Settembre 2015

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