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Comunicato stampa

ARABIA SAUDITA PAESE OSPITE AL SALONE DEL LIBRO 2016? SE NE DISCUTE IN SALA ROSSA

Su richiesta dei consiglieri Maurizio Marrone (F.D’.I.), Maurizio Trombotto (SEL) ed Enzo Liardo (NCD) sono state chieste comunicazioni al Sindaco sull’annunciato presenza dell’Arabia Saudita come “Paese ospite” alla prossima edizione del Salone internazionale del Libro di Torino. A rispondere oggi in aula è intervenuto l’assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe:

“Faremo il punto con i nuovi responsabili del Salone del Libro per decidere anche sulle relazioni internazionali già avviate da tempo con alcuni Paesi.
I vertici e l’assemblea dei soci decideranno sul preannunciato invito all’Arabia Saudita e sugli accordi economici con questo e altri Paesi.
È evidente che in alcune zone del pianeta ci sono scontri politici e religiosi, che certo non sottovalutiamo, ma la loro evoluzione non è lineare, né semplice.
Come Città valuteremo l’evoluzione della situazione e, con grande attenzione e insieme agli altri soci, decideremo quali saranno i prossimi “Paesi ospiti”, pur rimarcando che il ruolo della cultura è proprio quello di evitare contrapposizioni e conflitti, ma di avviare possibili confronti”.

Sono quindi intervenuti i consiglieri comunali.

Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia): L’assessore Braccialarghe non è stato affatto chiaro. Il Comitato di coordinamento del Salone, di cui fanno parte Fassino, Chiamparino e il presidente della fondazione, erano a conoscenza della scelta di invitare l’Arabia Saudita? La cultura deve fare da ponte tra gli intellettuali, non fornire un palcoscenico a un regime fondamentalista dittatoriale, che prevede la fustigazione pubblica per i dissidenti e per chi è “colpevole” di omosessualità, prostituzione e pornografia. Se il Salone insisterà su questa scelta, costituiremo un Comitato per opporci.

Maurizio Trombotto (SEL): Individuare l’Arabia Saudita come Paese ospite all’edizione 2016 del Salone del Libro è una scelta politica ignobile, non accettabile, né condivisibile o sostenibile. È un Paese con un regime dittatoriale che ogni anno condanna a morte decine di persone! In Arabia Saudita per reati minori si procede all’amputazione di arti e le donne non possono neanche guidare da sole o accedere a molti servizi pubblici. È un Paese considerato alleato solo per ragioni economiche e di realpolitik. Condivido la proposta del collega Marrone di istituire un Comitato di protesta contro questa scelta, se confermata.

Michele Curto (SEL): Il Salone del Libro svolge un’importante azione di ricerca e confronto nel dialogo tra popoli e culture differenti. Questo è positivo. La presenza di un Paese come l’Arabia Saudita ha un significato che può variare: se il Salone del Libro, nell’autonomia delle sue risorse, saprà avere un’impostazione anche critica nel quadro di un confronto aperto, bene. Ma se il tutto si riducesse a una ricerca di sponsor e finanziamenti da parte di un ricco Paese petrolifero, in tal caso chiederei che questa operazione si interrompesse subito.

Laura Onofri (PD): In questa epoca, sono pochi i Paesi dove vige pienamente il rispetto dei diritti umani. Del resto, persino negli Stati Uniti è ancora in vigore la pena di morte. La cultura deve rappresentare una spinta all’apertura nei confronti di Paesi ancora limitati sul terreno dei diritti civili: una chiusura nei loro confronti non potrà certo favorirne l’evoluzione. Il Salone del Libro e la Città di Torino devono favorire il dialogo, spingere a ragionare su questi temi. L’Arabia Saudita è anche la culla della cultura islamica, che non va demonizzata. Occorre perseguire il dialogo e per questo motivo non vedo ostacoli alla presenza dell’Arabia Saudita come ospite del Salone.

Silvio Viale (PD): Negli anni sono state frequenti le polemiche sui Paesi invitati: penso ai casi di Israele o del Vaticano. Ma un Consiglio comunale che ha votato un ordine del giorno di critica alla Russia sui diritti degli omosessuali, non può essere indifferente alla condizione delle donne in Arabia Saudita. Indipendentemente dalle scelte che verranno legittimamente effettuate, questa città non sarà ovviamente indifferente di fronte alla presenza dell’Arabia Saudita al Salone del Libro, nel rispetto del Salone stesso e delle donne.

Luca Cassiani (PD): Il fatto che a Torino si siano tenute diverse mostre in collaborazione con la Russia ha permesso un confronto aperto tra le due nazioni. Non bisogna essere chiusi nei confronti dei pensieri differenti: l’apertura e il confronto, nel pieno rispetto dei valori della Democrazia, sono la strada maestra.

Michele Paolino (PD): Colgo l’occasione per augurare un buon operato alla nuova Presidenza del Salone del Libro: sono certo che compirà un lavoro eccellente nell’interesse della Città. Desidero altresì ringraziare in modo non formale il presidente Picchioni e il direttore Ferrero per tutto quello che hanno fatto per far crescere e affermare il Salone come eccellenza della nostra città. Riguardo al discorso dell’invito dell’Arabia Saudita credo che sia necessario non avere paura; è fondamentale non limitarsi a giudicare, ma favorire il confronto e la trasformazione nel segno della cultura, come appunto accade al Salone del Libro.

(M.Q. - A.P. - C.R.) - Ufficio stampa Consiglio Comunale


Pubblicato il 25 Maggio 2015

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