Città di Torino > Ufficio Stampa > Comunicati stampa 2014 > SETTEMBRE

Comunicato stampa

AEROPORTO DI TORINO: IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Il Sindaco, Piero Fassino, in relazione alla richiesta di comunicazioni sulla situazione dell’aeroporto di Torino e la riduzione dei voli annunciata da Alitalia ha spiegato che la compagnia dopo gli accordi con il nuovo socio Ethiad ha deciso di concentrarsi sui voli intercontinentali riducendo in Italia i collegamenti diretti sull’asse nord-sud affidati a voli con scalo a Fiumicino. Le tratte soppresse riguardano Napoli, Lamezia Terme, Reggio Calabria, Catania, Palermo, Bari, Alghero e Napoli. Nei colloqui con l’amministratore delegato uscente di Alitalia, il Sindaco ha ottenuto dalla Compagnia l’impegno a trattare con Sagat per valutare la possibilità di mantenere i collegamenti con Napoli, Reggio Calabria, Lamezia Terme, mentre per Alghero è stato prospettato un collegamento stagionale. Sagat, ha spiegato Fassino, sta trattando con altre compagnie (Vueling, Ryan Air, Volotea, Blue Panorama, Meridiana) che potrebbero farsi carico delle tratte dismesse da Alitalia.
Il Sindaco ha invitato tutti ad abbandonare i luoghi comuni diffusi e persistenti sulla marginalità dello scalo torinese tenendo conto dei dati reali. I flussi di passeggeri dei primi 8 mesi dell’anno fanno registrare un incremento significativo che, su base annua, sfiora il 10%, il più alto incremento di uno scalo italiano nel 2014.
Fassino ha valutato positivamente l’impegno di Sagat per incrementare i volumi di traffico, ricordando che è imminente l’inaugurazione del collegamento con Berlino e con Bucarest e che Vueling sta per avviare quattro collegamenti con Roma.
Citando il parere di un esperto di aviazione commerciale recentemente intervistato su un quotidiano nazionale, Fassino ha sottolineato come la presenza di una base low cost al Sandro Pertini, da molti invocata nel corso degli anni, non avrebbe attenuato l’impatto dei tagli di Alitalia. A differenza dell’aeroporto di Bergamo il cui traffico è affidato al 90% a alla low cost Ryan Air, Torino e Sagat hanno rapporti con una pluralità di compagnie, ed è perciò meno esposta in caso di mutazione delle strategie commerciali delle stesse.
Nella sua replica finale il Sindaco ha censurato “il piagnisteo” infondato che vuole Torino costantemente vittima ed emarginata.
Fassino ha ricordato che con la nuova amministrazione dell’aeroporto il numero di voli nazionali e internazionali è aumentato e che sono in corso trattative con Ryan Air, Meridiana, Blue Air, e Volotea per incrementarli ulteriormente.
Riprendendo alcuni degli interventi dell’Aula ha concordato sulla necessità di una integrazione con Levaldigi per evitare forme nocive di concorrenza interne alla Regione, ma ha anche ricordato che il bando per la gestione dell’aeroporto cuneese è andato deserto e che forme di integrazione tra i due scali piemontesi sono subordinate alla loro sostenibilità economica.
Il Sindaco ha concluso la sua replica ricordando che una parte dei problemi degli scali del Nord deriva dalla “cannibalizzazione” da parte di Malpensa, che non è riuscendo ad affermarsi pienamente come scalo intercontinentale, ha incrementato la sua attività nel traffico internazionale.

Maurizio Marrone – Fratelli d’Italia: Dunque tutto bene? Anche il declassamento dell’aeroporto, che il Governo ha confermato?
Lei, sindaco, ha parlato con l’Amministratore delegato uscente, ma quello entrante ha confermato solo il mantenimento della tratta Torino-Napoli. Ricordo inoltre che il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, ha cassato l’ipotesi di sodalizio con Levaldigi. Siamo di fronte alle solite promesse per un incerto futuro ed alle certe fregature del presente.

Enzo Liardo – NCD: Lei ha prospettato uno sviluppo internazionale che non c’è. Anche con la Romania, nonostante il gran numero di potenziali passeggeri, abbiamo perso molte occasioni in questi anni. Sulla disponibilità annunciata, di Meridiana: la Compagnia ha deciso in modo unilaterale di sospendere i voli diretti con Catania e Palermo prima che venisse annunciata l’intenzione di Alitalia. Non vedo perciò come Meridiana possa essere interessata a partecipare ai voli diretti.

Vittorio Bertola – Movimento 5 stelle: sono basito, scopro che il Sindaco attinge le sue informazioni sul nostro aeroporto dalle interviste ad esperti di cui non conosce il nome sui giornali nazionali. Siamo lieti di scoprire che c’è un incremento del 10% ma sappiamo che siamo tornati al traffico di 10 anni fa.
Lo sviluppo di Caselle non passa dalle compagnie italiane. I torinesi che vanno a volare a Malpensa o a Bergamo sarebbero più che sufficienti a sviluppare il nostro aeroporto. La base low cost a Torino non sarebbe la soluzione a tutti i problemi ma sarebbe comunque importante, sia per i posti di lavoro, sia per l’offerta di tratte e orari. La sua mancanza rende più agevole tagliare questa o quella tratta.

Fabrizio Ricca – Lega Nord: Il dato del 10% di incremento è importante ma non è un merito della politica. Chi ha governato ha prodotto numeri disastrosi sul traffico e solo nel momento in cui la componente pubblica in Sagat è stata ridimensionata, la situazione è migliorata. E’ stato un errore spostare su certe tratte com quella di Roma il trasporto dall’aereo al treno e poi rincorrere i voli perduti. Il Piemonte non può sostenere due aeroporti e, se vogliamo tonare a crescere, non possiamo permetterci Levaldigi. Inoltre bisogna battersi perché l’aeroporto di Torino non venga declassato.

Andrea Tronzano – Foza Italia: Torino non deve spegnersi, abbiamo buone iniziative che troppo spesso ci vengono rubate e questa è una carenza della nostra classe dirigente. Su Alitalia non credo che il Comune possa incidere, però può farlo su Sagat e sui costi aeroportuali. Vorrei che venisse in audizione l’amministratore delegato per illustrarci i costi dei servizi e la capacità di attrarre compagnie e tratte. Altra preoccupazione: la Città non avrà mica l’intenzione di investire sulle compagnie aeree? Sarebbe un’assurdità.

Greco Lucchina – Ncd: anche io penso che non si possa incidere sulle decisioni di Alitalia. Il declassamento di Caselle resta comunque una sconfitta per una amministrazione che punta su una pluralità di vocazioni come quella turistica e quella culturale. Condivido quanto detto su Levaldigi, si potrebbe però dire a Chiamparino, che non vuole trasferire risorse a Levaldigi, di farlo con Torino.

Piera Levi Montalcini – Gruppo misto di maggioranza: Vorrei invitare il Sindaco a controllare il calendario e gli orari dei voli: Torino nei fine di settimana è praticamente isolata. Anche i treni per e dalle principali città non ci sono e questo penalizza una città che vuole essere turistica.

Silvio Viale – Pd: Sono basito, basta andare sui motori di ricerca per vedere la realtà. E’ chiaro che per le compagnie vale la convenienza. Non ha senso spiegare alle compagnie cosa loro conviene di più. Certo non dobbiamo dare soldi ad Alitalia e Levaldigi è da chiudere.
Non basta mettere un volo per la Romania o per Berlino per riempirlo. Andare a Bergamo da Torino è poco diverso che andare a Malpensa, oppure se bisogna fare scalo, facciamo scalo.
Chiunque sceglie il volo più conveniente: se da Malpensa si va a Berlino con 250 euro invece che con 600 la gente andrà a Malpensa.
Per i collegamenti con il sud già da tempo si va a Cagliari con scalo a Roma.

Michele Curto – Sel: Sarebbe ingeneroso scaricare sul Sindaco una situazione che si è creata da anni in Italia e in Alitalia. Bene fa il Sindaco a parlare con gli amministratori uscenti ed entranti di Alitalia. Torino tra le prime città ebbe dei voli low cost, come quello per Londra ma, a differenza di Bergamo, a noi sono mancati uomini e competenze per puntare su quella prospettiva.
Anche la compagnia che trasportava i passeggeri dall’aeroporto al centro della città ha chiuso il servizio perché si è deciso di privilegiare il servizio offerto da Sadem e questa è stata una decisione del settore pubblico. Non so se sia più esperto di gestione aeroportuale il Sindaco o il consigliere Bertola, ma mi pare che entrambi lo siano più dell’attuale amministratore di Sagat. Dobbiamo riflettere su cosa sarà il trasporto aereo tra 10 anni. Mi sembra che ci stiamo rassegnando a non avere il controllo di queste politiche.



Pubblicato il 15 Settembre 2014

Stampa questa pagina

Condividi

Torna indietro