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Comunicato stampa

LE COMUNICAZIONI DELL’ASSESSORA PELLERINO SULLE IRREGOLARITÀ NEL CENTRO DI COTTURA PER LA REFEZIONE SCOLASTICA DELLA CAMST

L’assessora alle politiche educative, Maria Grazia Pellerino, su richiesta di consiglieri di maggioranza e di opposizione ha parlato in Consiglio comunale del verbale e delle prescrizioni che l’Asl 5, dopo l’ispezione del 20 giugno, ha adottato a carico della ditta Camst che, con Eutourist e Ladisa, fornisce al Comune i servizi di refezione scolastica. Il verbale rileva l’esistenza di una porta indebitamente aperta, di una ventola senza griglia, di ruggine su di uno stipite, di piasterelle sbeccate e di macchie stantie sul pavimento. “Non rileva invece la presenza di mosche o di macchie di sangue”. La Camst stava preparando solo 300 pasti. Sono 20.000 i pasti che normalmente cucina quando le scuole sono aperte.
Gli uffici comunali, ha detto l’Assessora hanno fatto pervenire una contestazione e si preparano ad applicare sanzioni, “stiamo anche valutando fin dove potremo spingerci, nei limiti stabiliti dal contratto vigente”.
Pellerino si è detta preoccupata per quanto rilevato dall’Asl, nonostante la rete dei controlli sia molto fitta e preveda controlli a cadenza almeno mensile.
“Preoccupa - ha detto l’assessora – il fatto che il Laboratorio chimico della Camera di commercio avesse vistato il centro cottura il 14 maggio e i N.a.s. avessero operato un’ispezione igienico-sanitaria il 7 maggio, senza che venissero rilevate le irregolarità segnalate dall’Asl”.
Tra i provvedimenti che verranno intrapresi in tema di controlli è stato individuato in veste di supervisore il Dipartimento di agraria e veterinaria dell’Università e anche l’Istituto zooprofilattico, che ha in questi giorni stipulato una convenzione con la Camera di commercio.
Pellerino ha sottolineato come il problema non sia nel capitolato d’appalto utilizzato per assegnare il servizio: 100 pagine “dettagliate allo sfinimento”, ha detto, “premiato a livello europeo per i suoi contenuti innovativi”, ma il suo rispetto.
Sono in atto incontri con i titolari delle tre aziende ai quali sarà richiesto tra l’altro adozione di 12 nuove prescrizioni messe a punto dall’Università dal Laboratorio chimico dela camera di commercio e dall’Assessorato.

Enzo Liardo (NCD): Mi compiaccio dei molti incontri che ha avuto l’assessore che però non ha ancora risposto alle denunce di molti genitori e riportate in una nostra interpellanza datata 30 marzo 2014, relative a qualità del servizio, cibo fornito in ritardo, freddo, a porzioni esigue, piatti con unghie e capelli. E’ normale che si arrivasse a questo epilogo da noi denunciato in tempi non sospetti?

Marco Grimaldi (Sel): L’azienda stessa ha constatato problemi strutturali, quindi questa usura c’era anche un mese e mezzo prima quando i Nas e il laboratorio chimico della Camera di commercio hanno effettuato il sopralluogo. Ma cosa hanno visto questi due soggetti? C’era bisogno dell’indagine della Procura della Repubblica e dell’intervento dell’Asl?. Allora occorre capire come si controlla il capitolato. E’ giusto incontrare i responsabili dei Nas e del laboratorio chimico ed aprire una interlocuzione costante con i genitori.
Occorre un protocollo sulla sicurezza non solo degli alimenti ma sul lavoro nei centri cottura e sulle stato delle derrate alimentari.
Non credo nell’analisi del complotto ma neanche nella casualità.

Chiara Appendino (Mov 5 Stelle): La percezione negativa che i cittadini hanno del servizio è legata a tutta una serie di accadimenti negativi. Rilevo un cambio di paso e una forma di autocritica. Ho sempre percepito grande tranquillità da parte sua, ma oggi mi sembra di rilevare preoccupazione e presa di consapevolezza di quanto non ha funzionato. Concordo sul fatto che occorra trovare un protocollo per il controllo del capitolato perché dall’autocritica si possa ricostruire, coinvolgendo tutti gli enti che collaborano con la Città per garantire il servizio.

Ferdinando Berthier (Torino Libera): Fin dall’inizio la Camst non ha risposto ai requisiti prescritti nel protocollo. Non capisco come mai dando un appalto ad una società un servizio delicato come quello della fornitura dei pasti dei bambini non si siano verificati preventivamente le caratteristiche idonee per questo tipo di servizio. Anche i mezzi per il trasporto dei cibi sono stati adeguati da questa società in parte successivamente. Siamo messi male se non possiamo fidarci neanche più dei controlli dei Nas. Ho il sospetto che qualcuno abbia avvisato la Camst dell’arrivo dei Nas. Mi sorprende che si parli ancora con questa società, occorre sospendere il servizio e fare un altro appalto.

Lucia Centillo (Partito Democratico): Stiamo parlando di una situazione che preoccupa anche in consiglieri ma dalle parole dell’assessore emerge come i controlli saranno intensificati in relazione alla stesura ed all’attuazione del capitolato. Eventuali lacune dovranno essere colmate. Qualora si ravvisino violazioni al capitolato credo che l’asessore abbia il dovere di arrivare fino alla revoca del capitolato qualora ravvisi la mancanza di condizioni per la sicurezza.

Michele Curto (SEL): Pur rilevando un grande impegno da parte dell’assessore, continuo ad essere preoccupato della scelta dell’appalto e di come è stato costruito. Un appalto tecnicamente non al massimo ribasso ma che, nei fatti, lo è. Chi ha stracciato la concorrenza ha risparmiato sul sistema dei trasporti e sulla preparazione dei pasti (passati da cinque centri di cottura a tre). Possiamo avviare una riflessione su quell’appalto in commissione controllo di gestione?

Roberto Carbonero (Lega Nord): Occorre approfondire la questione in Commissione controllo di gestione, i sistemi ispettivi sono da rivedere. Troppo spesso, peraltro, gli assessori si sottraggono al confronto con la Commissione. Quando uno o più consiglieri evidenziano situazioni critiche, è un dovere per l’assessore effettuare verifiche e fornire risposte.

Andrea Tronzano (Forza Italia): Se fosse successo al centrodestra, avreste chiesto le dimissioni dell’assessore. Mi sconcerta che ci sia voluto un esposto alla procura da parte di genitori per fare riflettere l’amministrazione quando già molti consiglieri avevano sollevato il tema.
No si scarichino le responsabilità su NAS o ASL, tutto ciò non doveva accadere. Gli 8 lotti su 9 in appalto alla ditta CAMST potrebbero diventare un problema come da noi già denunciato politicamente.


Barbara Cervetti (Moderati): Speravo in una presa di posizione rigorosa da parte dell’assessore rispetto alla ditta e al sistema dei controlli. Invece ne ha preso le difese con tono leggero. Mi chiedo allora se l’assessore Pellerino sminuisca un fatto serio e preoccupante, che riguarda la salute dei bambini, o se si tratti di una strumentalizzazione politica contro di lei, ad opera di esponenti del suo stesso partito. L’assessore avrebbe dovuto mostrarsi disponibile alla sospensione dell’appalto con CAMST e alla sospensione del mandato all’ente di controllo, rivelatosi inadeguato. Il degrado delle cucine non avviene in un mese.

Paolo Greco Lucchina (NCD): E’ necessario esaminare la gestione dell’appalto in Commissione controllo di gestione. L’assessore è venuta in aula forte delle rivelazioni dei NAS ma ci sono da tempo i cittadini che pongono il problema della qualità delle mense. Sui controlli: perchéé vengono effettuati da laboratorio di analisi della Camera di commercio, è previsto da qualche normativa o si potrebbero affidare ad altro soggetto?
C’è poi un problema politico, in questa maggioranza c’è qualcuno che vuole la testa (e le deleghe!) dell’assessore Pellerino.

Maurizio Marrone (Fd’I – AN): Mi chiedo che cosa intenda fare questa Amministrazione, per recuperare credibilità nei confronti delle famiglie. E’ evidente che i controlli non hanno funzionato, resta il fatto che è al Comune che i cittadini pagano il servizio mensa, sul quale ci sono da tempo numerose lamentele da parte loro. Un’amministrazione che volesse salvare la faccia dovrebbe chiedere a CAMST un corposo risarcimento e utilizzare le risorse ottenute per diminuire le tariffe delle manse: un modo di chiedere scusa per il fatto di non aver saputo vigilare efficacemente su un servizio così delicato.

L’Assessora Pellerino: nella sua breve replica finale ha detto che “alzare il livello di allarme non giova alla democrazia”, ha ribadito di essere preoccupata per la mancata rilevazione delle irregolarità, ha ricordato il lavoro svolto dal suo Assessorato nelle centinaia di incontri con le commissioni mensa delle 320 scuole torinesi interessate dal servizio e ribadendo la qualità del capitolato, ha annunciato un’intensificazione dei controlli.

Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.)


Pubblicato il 26 Giugno 2014

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