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Comunicato stampa

“PALCO DEL COMUNE ALLA CAVALLERIZZA”, DIBATTITO IN SALA ROSSA

Su richiesta del consigliere Maurizio Marrone, l’assessore Giuliana Tedesco ha riferito in aula sulla vicenda del palco di proprietà comunale che un controllo delle autorità di polizia ha riscontrato essere diretto verso la Cavallerizza occupata, trasportato da un automezzo anch’esso di proprietà di Palazzo Civico. L’assessore ha ricostruito la vicenda del palco, acquistato dalla Città e messo a disposizione delle associazioni richiedenti. “Il palco, immagazzinato presso il Mausoleo della Bela Rosin, a Mirafiori Sud, era stato formalmente richiesto dall’Associazione Un Giardino per Tutti, per una manifestazione che avrebbe dovuto svolgersi in piazza Santa Giulia il 24 e 25 maggio. L’autista del mezzo trasportante il palco aveva avuto come riferimento per la consegna il civico 47 di corso Regina Margherita ma giunto in loco è stato indirizzato in via Verdi, dove in quel momento si trovavano funzionari comunali per effettuare il sopralluogo. A quel punto risultava evidente come la consegna del palco in quel sito non fosse autorizzata e si procedeva ad avvisare le autorità competenti”.

Il consigliere Maurizio Marrone (Fd’I-AN) ha replicato sottolineando come si tratti di “un problema politico e non amministrativo. Dietro l’associazione Un Giardino per Tutti c’è il centro sociale occupato Askatasuna, il Comune lo sa. Esiste una connivenza politica, che dura da anni, tra il PD (e prima i DS) e settori dell’antagonismo torinese. Esiste una convenzione tra Comune e autonomi per gestire il cortile di una scuola, mentre Radio Black Out – alcuni esponenti della quale sono stati recentemente coinvolti da una massiccia operazione che ha visto diverse incarcerazioni – paga solo un affitto simbolico per locali di proprietà civica. Nello sgombero dei locali occupati di via Alessandria sono state rinvenute biciclette del ToBike rubate e sostanze stupefacenti. Il sindaco deve assumersi le proprie responsabilità, basta con le convenzioni tra Comune e antagonisti, alcuni dei quali, pluripregiudicati, animano l’occupazione della Cavallerizza così come le azioni violente dei centri sociali”.

Michele Curto (SEL) ha ritenuto invece “sufficiente la ricostruzione dei fatti offerta dall’assessore. Bisogna analizzare i fatti per quello che sono, senza amalgamare provocatoriamente l’esperienza della Cavallerizza occupata, popolata da giovani e frequentata liberamente da migliaia di torinesi, e l’operazione condotta dalla magistratura. A proposito della Cavallerizza, la Giunta rifletta sull’opportunità di distinguere tra un prezzo di mercato – tra l’altro, oggi piuttosto basso – e lo straordinario valore culturale e sociale di uno spazio come quello della Cavallerizza, oggi vissuta all’insegna del protagonismo giovanile, che non va confuso coi pregiudicati. Un’esperienza che non va confusa con episodi come gli attacchi alle sedi di partito o l’aggressione sul metrò dell’altra notte”.

Infine, il capogruppo PD Michele Paolino ha voluto sottolineare: “Non possiamo accettare che si parli di connivenze tra il nostro partito e l’antagonismo, quando le nostre sedi vengono assaltate dai violenti, terroristi che infangano la democrazia. In questa città, così come nella società che vogliamo costruire, non deve esistere spazio per l’illegalità. Le regole vanno rispettate da tutti. I temi politici però sono un’altra cosa, l’emergenza casa ad esempio è un problema concreto che non si risolve certo aggredendo gli ufficiali giudiziari: la risposta deve darla la politica. Il PD è aperto al confronto con tutti e su tutto, ma chi vuole delinquere ci troverà sempre dall’altra parte della barricata. C’è invece un mondo della cultura spontanea che chiede spazi e con il quale possiamo dialogare. Ritengo poi che il Comitato per la Sicurezza e l’Ordine pubblico debba affrontare con decisione i problemi senza scaricarli sulla Città di Torino.”

C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale



Pubblicato il 4 Giugno 2014

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