Lo ha sostenuto l’assessore regionale al Lavoro, Formazione, Istruzione, Famiglia e Pari opportunità Alessia Rosolen in occasione della consegna a Trieste nel Palazzo della Regione di due premi di laurea ad altrettante tesi distinte in politiche riguardanti i diritti e l’integrazione delle persone con disabilità.
“La politica deve avere il pudore di afferrare i concetti suggeriti dalla società – ha spiegato Rosolen – e questo abbiamo cercato di fare con l’innovazione costituita dal Masterplan insieme a tutti gli interlocutori del territorio, a partire dalla Consulta regionale dei disabili, gli Enti di formazione e le Università. Senza il coinvolgimento dei corpi intermedi, infatti, il passaggio dalle buone parole e dalle buone intenzioni ai fatti difficilmente si compie”.
I premi, elargiti dalla Banca di Cividale, presente con la presidente Michela Del Piero, sono stati assegnati a Giulia Tusset, del corso di laurea magistrale interateneo di italianistica delle Università di Udine e di Trieste, per la tesi su Chiara Bersani, la performer che ha fatto della sua disabilità una capacità unica di espressione, e a Alessandra Romanello, del corso di laurea magistrale in Comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni dell’Università di Udine per una tesi sul Diversity e Disability Management.
Alla cerimonia, cui sono intervenuti tra gli altri il presidente della Consulta regionale delle associazioni delle persone disabili e delle loro famiglie del Friuli Venezia Giulia onlus Mario Brancati e l’assessore comunale di Trieste alle Politiche sociali Carlo Grilli, è stata evidenziata coralmente, da docenti e premiate, la necessità di dare slancio a un nuovo approccio culturale verso la disabilità, inclusivo, multidisciplinare e personalizzato, legato quindi alla valorizzazione positiva dei talenti, per creare percorsi di vita che garantiscano dignità e realizzazione professionale. Decisiva, è stato detto, la fase scolastica: Brancati ha ricordato a tale proposito che la Consulta – varata con legge regionale del 1996 e unica in Italia – s’impegna in via sostitutiva nel finanziare la formazione, lasciata scoperta da risorse statali, degli insegnanti di sostegno non di ruolo.