Videogiochi e dislessia: uno studio su futuri programmi di prevenzione

di Fabio Rossignoli

Un recente studio, condotto da un gruppo internazionale di ricercatori, ha dimostrato come i videogiochi d’azione possano risolvere il disturbo del linguaggio in bambini e bambine a rischio dislessia, aprendo anche la strada a futuri programmi di prevenzione dei disturbi del neurosviluppo.

In questi studi, pubblicati dalla rivista “NPJ Science of Learning” del gruppo “Nature”, si è dimostrato come i videogiochi commerciali possano aumentare la velocità di lettura nei bambini e nelle bambine con dislessia.

I videogiocatori applicano e attivano aree del cervello specifiche responsabili della visualizzazione, dell’attenzione e dell’elaborazione della memoria; in maniera più precisa, il tempo passato dai bambini e dalle bambine a giocare potenzia l’intelligenza e le abilità di lettura.

Altro dato interessante che è stato dimostrato riguarda “l‘efficienza del meccanismo di esclusione del rumore uditivo” che porta a un miglioramento di accumulo ed elaborazione delle informazioni sensoriali nel tempo.

Sono stati coinvolti 120 bambini e bambine dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia, un sottogruppo dei quali presentava difficoltà della lettoscrittura, e quindi a rischio per una futura dislessia. In sole 20 sessioni di gioco con un videogioco d’azione da 45 minuti ciascuna si annullano specificamente i disturbi della percezione dei fonemi.

Questi risultati sono cruciali per futuri programmi di prevenzione dei disturbi del neurosviluppo, come i disturbi dell’apprendimento, del linguaggio, della coordinazione motoria e dello spettro  dell’autismo.