“BestWay”: le app che favoriscono l’apprendimento di bambini con BES e disabilità

Locandina presentazione WebinarL’individuazione precoce di possibili disturbi di apprendimento attraverso attività di gioco: è l’obiettivo di “BestWay”, progetto sperimentale finanziato dal Centro di Competenza MedITech di Napoli, iniziativa nata per favorire la realizzazione di un ecosistema di app dedicate appunto allo sviluppo, all’apprendimento e alla riabilitazione di bambini/bambine tra i 3 e i 6 anni con BES (bisogni educativi speciali) e disabilità, attraverso l’utilizzo di tablet dedicati. Il 21 marzo ne verranno presentati i risultati durante un incontro online.

È in programma per il pomeriggio di giovedì 21 marzo (ore 15) l’incontro online di presentazione dei risultati ottenuti con BestWay, progetto sperimentale finanziato dal Centro di Competenza MedITech di Napoli nell’àmbito del “Secondo Bando per l’Innovazione”, nato per favorire la realizzazione di un ecosistema di app dedicate allo sviluppo, all’apprendimento e alla riabilitazione di bambini/bambine tra i 3 e i 6 anni con BES (bisogni educativi speciali) e disabilità, attraverso l’utilizzo di tablet dedicati, iniziativa promossa dalla Società Ud’Anet, in collaborazione con Lisciani Giochi, Mediavoice e Giomi Care, oltreché con il patrocinio gratuito dell’ASL di Latina (Direzione dell’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile).

«BestWay – spiegano i promotori del progetto – si propone di favorire l’individuazione precoce di possibili disturbi di apprendimento attraverso attività di gioco e ha tenuto conto, nella sua pianificazione, dell’approccio della capability, che coniuga la cultura dell’ICF, la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, con l’articolo 24 della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, valorizzando il concetto di empowerment (“crescita dell’autoconsapevolezza”). Nello specifico, lo strumento ideato prende come riferimento le attività presenti nei domini di partecipazione del costrutto ICF in riferimento alla cura del sé e precisamente vestirsi, lavarsi le mani, mangiare, azioni che sono state trasformate in attività di gioco utilizzando il concetto di script inteso come programma o sequenza di azioni necessarie per portare a termine una attività. La scelta dello script permette infatti di valorizzare la lettura polisemica del costrutto ICF, inteso come integrazione di strutture-funzioni-partecipazione-fattori ambientali».

La sperimentazione, va ricordato in conclusione, è stata effettuata presso la struttura Armonia Centro Riabilitazione Ex art. 26 di Latina e le Scuole dell’Infanzia localizzate nell’isola di Ponza e nella Provincia di Latina (Borgo Hermada).

Fonte: superando.it