Giornata mondiale sindrome di Down, 100 milioni di visualizzazioni per la campagna di Coordown

Sofia Sanchez, attrice con sindrome di DownPer la giornata mondiale sulla sindrome di Down, che si celebra il 21 marzo, CoorDown, il Coordinamento nazionale associazioni delle persone con sindrome di Down, ha lanciato la campagna di sensibilizzazione internazionale “Assume That I Can” per chiedere a ciascuno di partecipare e mettere fine ai pregiudizi sostenendo le concrete potenzialità di ogni persona con sindrome di Down. In soli 4 giorni dal lancio, il video pubblicato sui profili social di CoorDown è diventato un fenomeno mondiale raggiungendo oltre 100 milioni di visualizzazioni su TikTok, Instagram, X, Linkedin, Youtube e Facebook. Il racconto cinematografico in 90 secondi ha varcato i confini della comunità delle persone con disabilità riuscendo a diventare universale, toccando ogni diversità e coinvolgendo chiunque si senta sottovalutato e limitato dalle basse aspettative che gli vengono imposte dalla società.

Il video di “Assume That I Can” è esploso tra la community di TikTok generando interazioni fuori dal comune: oltre 1 milione di like e 6mila commenti, con un impatto dirompente paragonabile solo ai tassi di engagement di profili Vip statunitensi.

A rilanciare il video su Instagram che finora ha totalizzato 30 milioni di views, tra l’account di CoorDown e quello dei partner internazionali, sono stati creator di fama mondiale, come la top model e attivista Winnie Harlow con 10 milioni di followers che seguono la sua battaglia contro lo stigma della vitiligine, l’attore Woody Harrelson a supporto di Madison Tevlin, protagonista della campagna e sua collega nel film Champion, Sofia Sanchez, attrice con sindrome di Down e interprete di Hunger Games, Caterina Scorsone, attrice della serie Grey’s Anatomy. Allo stesso modo milioni di persone comuni hanno sposato il messaggio ‘Assume That I Can’ e rilanciato il video sui loro profili, come nel caso di un utente di X che ha raggiunto da solo 30 milioni di visualizzazioni e 320mila like.

“Ho scoperto che in psicologia esiste un concetto, che in inglese si dice ‘self-fulfilling prophecy’, cioè una profezia che si auto-avvera, perciò l’insegnante che pensa che lo studente non possa capire, si comporta di conseguenza, non spiega e fa avverare la profezia. Ma per me non esistono concetti facili e difficili. Se penso alle cose che non mi sono state spiegate e insegnate, questo mi fa arrabbiare”, sono state queste le parole di Marta Sodano, donna con sindrome di Down di 30 anni, pronunciate alle Nazioni Unite. È proprio dal racconto di Marta Sodano che nasce il film ‘Assume That I Can’: una ragazza con sindrome di Down ha intorno persone che credono che non possa bere un cocktail, praticare boxe, studiare Shakespeare, andare a vivere da sola e così limitano le sue possibilità. Poi a metà film la svolta, la giovane donna invita con determinazione a usare in senso positivo la profezia autoavverante: se credi in me, se mi dai fiducia, potrai avere un impatto positivo e allora, forse, potrò raggiungere obiettivi, anche inaspettati. Un cambiamento profondo di immaginario che va oltre la denuncia dei diritti negati, chiama all’azione ogni persona che voglia combattere attivamente per realizzare una vera inclusione per tutti.

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