di Fabio Rossignoli
Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, ha recentemente lanciato una nuova pagina tematica sulla disabilità e un interessante database che contiene dati e ricerche circa la situazione delle persone con disabilità nei paesi membri dell’Unione.
Denominata “Disability Statics”, la pagina è consultabile sul sito ufficiale e offre importanti panoramiche che mettono a confronto dati e politiche inclusive dei diversi Stati fornendo, così, analisi utili a comprendere e sviluppare iniziative sempre più ragionate e precise a livello europeo.
Ad oggi sono state pubblicate ricerche e statistiche tematiche su aree diverse:
– Anziani con bisogni di aiuto e assistenza;
– Assistenza a lungo termine;
– Indice di popolazione con disabilità;
– Povertà e salari inadeguati tra le persone con disabilità;
– Situazione finanziaria delle persone persone con disabilità;
– Condizioni abitative.
La complessità e la multidimensionalità del concetto di disabilità portano a considerare molte prospettive diverse se perché richiedono un serio compromesso circa la definizione propria del termine che non ne limiti il significato e che sia propenso a ricoprire tutti i potenziali punti di vista.
Attualmente, il sistema statistico europeo include nelle sue indagini solo quella fascia di popolazione dai 15 anni di età in su che vive in abitazioni private escludendo, quindi, chi vive in situazioni collettive o istituzionali.
Una esclusione che costituisce una seria limitazione per la completezza dei dati poichè esclude i minori nella fascia 0-14. Per ovviare alla questione, dal 2021 e ogni tre anni, la variabile GALI raccoglie e sistematizza i dati dei bambini con disabilità.
Nel 2015, il gruppo di lavoro sulla Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, ha emanato una nota con alcuni criteri per efficentare la raccolta.