I servizi di welfare: risorsa o barriera per le persone disabili? Le possibili risposte nel nuovo libro della sociologa Angela Genova

di Marco Berton

I servizi di welfare, allo stato attuale, costituiscono una risorsa o una barriera per le persone disabili? È questo il grande interrogativo a cui prova a rispondere la sociologa dell’Università di Urbino Angela Genova nel suo ultimo libro “Disabilità, tra barriere istituzionali e violenza simbolica” edito da Il Mulino; il volume è stato presentato martedì 23 gennaio al Campus Einaudi dell’Università degli Studi di Torino.

Una lente di ingrandimento

Il libro ha messo sotto la lente di ingrandimento lo stato dell’arte dando delle visioni sul futuro: “Ho unito – ha spiegato Genova – aspetti accademici a una ricerca sul campo fatta sfruttando la condizione privilegiata della mia università, che da più di 10 anni fornisce supporto ai servizi territoriali di Pesaro nella co-programmazione del welfare. Cambiando le prospettive di analisi e mettendoci nei panni delle famiglie, abbiamo compreso le difficoltà del servizio pubblico nell’avviare una presa in carico adeguata dopo l’intercettazione del bisogno, allungando in questo modo anche le liste d’attesa. La situazione apre anche a riflessioni di tipo etico-professionale perché, quando si crea, viene meno il diritto alla cura”.

Visioni ad ampio raggio sul futuro

L’analisi fatta mette in luce anche alcune visioni ad ampio raggio sul futuro: “Quella dell’amministrazione condivisa nel campo delle politiche sociali – ha proseguito – è una strada che va coltivata: le linee guide ministeriali elaborate nel 2021, a proposito, hanno messo a terra processi di costruzione della sussidiarietà legittimando processi di co-programmazione e co-progettazione. In questa direzione, anche la riforma del Codice degli Appalti legittima il ruolo del terzo settore nel processo di costruzione delle già citate politiche in affiancamento all’ente pubblico; anche il principio di residenzialità va messo in discussione, valorizzando una logica di mutuo supporto in grado di diventare garanzia dei diritti”.

Una riflessione collettiva

L’obiettivo finale è quello di stimolare una riflessione collettiva: “L’intenzione della mia ricerca – ha concluso – non è stata quella di elencare solamente le cose che non vanno, ma di far partire un percorso di riflessione con il welfare territoriale per identificare le strategie migliori e individuare possibili alternative. La sociologia, a proposito, svolge un ruolo molto importante anche nel mettere al centro le relazioni tra servizi, veicolando attenzione alle parole e ai significati. In ottica futura stiamo portando avanti nuovi spazi di ricerca partecipativi coinvolgendo le stesse persone disabili”.