Non c’è in programma alcuna modifica della Costituzione sul linguaggio sulla disabilità, anche se nell’articolo 38 ad esempio si parla di «inabili e minorati», ma con la riforma della legge delega verranno eliminate le parole handicap ed handicappato e questo riguarderà tutti gli atti normativi e tutte le pratiche burocratiche. «Anche noi come la Spagna per la nostra Costituzione abbiamo un ragionamento da fare – ammette Locatelli – e personalmente ho iniziato a pensarci e a valutarlo. Ma al momento non è all’ordine del giorno una modifica della Costituzione. Anche perché è un processo complesso».

Ma in realtà per la ministra Locatelli «il passo più importante è già stato fatto proprio con la riforma della legge delega 227 del 21», a suo dire «un passaggio storico perché il concetto di disabilità proviene dalla convenzione Onu che abolisce il termine handicap e la persona handicappata. Questo passaggio è davvero importante, interviene direttamente sulla quotidianità perché viene visto tutti i giorni dai cittadini, negli uffici, dai funzionari e mi auguro che contribuisca a cambiare culturalmente l’approccio del linguaggio alla disabilità». Proprio oggi è tornato a riunirsi l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, in cui gli esperti coordinatori dei vari gruppi di lavoro hanno illustrato le Linee guida e le modalità di lavoro dei prossimi mesi. Tra gli obiettivi operativi «primo tra tutti – come ha precisato la ministra – la stesura del Piano nazionale per le disabilità che sarà emanato dal Presidente della Repubblica». La novità è che all’interno dell’Osservatorio è stato costituito anche il gruppo “Donne e Violenza” che si occuperà delle azioni di contrasto alla violenza sulle donne con disabilità.

Fonte: lastampa.it