In Italia sono 337.711 gli studenti con disabilità

Immagine di un Bambino che compila un testIn Italia, nell’anno 2022-2023, sono 337.711, gli alunni con disabilità, così ripartiti: nella scuola d’infanzia gli studenti sono 37.182, nella scuola primaria sono 128.070, nella scuola secondaria di primo grado sono 83.715 e nella scuola secondaria di secondo grado sono 88.744′. Lo ha reso noto la sottosegretaria al ministero dell’Istruzione e del Merito, con delega alla disabilità, Paola Frassinetti, intervenuta al convegno dal titolo ‘I diritti dei bambini, le loro difficoltà e gli insegnanti di sostegno’, ospitato oggi al Senato presso la Sala dell’istituto di Santa Maria in Aquiro, su iniziativa del senatore Antonio De Poli.

L’esponente del governo ha poi aggiunto che ‘abbiamo un aumento della disabilità che dobbiamo sapere affrontare. In ogni classe possono esserci diversi alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per diverse ragioni. È dunque importante essere pronti ad affrontare questa diversificazione. Oltre al problema dei bisogni educativi speciali abbiamo poi un disagio giovanile in costante aumento e sempre più precoce, dovuto alla pandemia, che ha aggravato i disturbi neuropsichici di bambini e ragazzi’.
‘La nostra parola d’ordine- ha inoltre spiegato Frassinetti- è e rimane ‘inclusione’, quindi una presa in carico del disagio del ragazzo insieme alle famiglie’.

I NUMERI DELLA REGIONE LAZIO

Numeri li ha forniti anche l’assessore ai Servizi sociali, Disabilità, Terzo Settore, Servizi alla Persona della regione Lazio, Massimiliano Maselli. ‘Nel Lazio vi sono 7.575 alunni con disabilità e 3.660 alunni in situazioni di svantaggioDunque, un totale di 11.235 alunni. Un numero, purtroppo, che va sempre in crescendo. Lo sforzo deve sempre essere quello di garantire a tutti l’assistenza specialistica, che mira all’integrazione scolastica degli studenti con disabilità, con situazioni di svantaggio o di difficoltà’.
Maselli si è poi soffermato sulle risorse stanziate per quest’anno.

LE RISORSE STANZIATE

Sul tema dell’assistenza specialistica, l’assistenza degli insegnanti di sostegno- ha informato- abbiamo messo sul tavolo 30 milioni e 800mila euro e 21 milioni e 442mila euro per ciò che concerne l’assistenza alla disabilità sensoriale dell’udito e alla comunicazione alternativa aumentativa. Abbiamo inoltre stanziato tre milioni e 150mila euro per il Sant’Alessio, istituto che dà assistenza ai non vedenti, quindi anche i bambini che hanno questa disabilità. Il totale, dunque, è pari a 55 milioni e 392mila euro. Si tratta di risorse ingenti ma siamo consapevoli che non sono sufficienti’.
L’autismo, tema al centro della conferenza, è da sempre una tematica che sta a cuore all’assessore Maselli. ‘Subito dopo la mia nomina- ha ricordato- mi sono reso conto di quanto le famiglie siano disorientate e impaurite. Ciò che manca è una presa in carico globale, che riguarda anche l’aspetto psicologico: la famiglia, nel momento in cui riceve la notizia del proprio bambino che ha questo tipo di disabilità, dovrebbe avere immediatamente un riferimento istituzionale e capire cosa fare e quale possa essere il percorso da seguire’.

NEL LAZIO UN PIANO REGIONALE ORGANICO E STRUTTURATO

nel Lazio non tutte le aziende sanitarie ‘camminano’ allo stesso modo lungo questo percorso. ‘Qualche Asl- ha precisato- è un po’ più avanti grazie alla presenza di dirigenti ‘illuminati’, mentre altre sono indietro. Ecco perchè ho creato un gruppo di lavoro altamente qualificato e molto ristretto che sta terminando un documento, che non è un nuovo Piano regionale: al 31 gennaio questo documento sarà terminato, diventerà la guida, la bussola di tutte le aziende sanitarie e il Lazio avrà finalmente un Piano regionale organico e strutturatoun Piano dove sarà riportato nero su su bianco come dovrà essere la presa in carico globale dal primo giorno dell’evento e che presenterò i primi giorni di febbraio a Guidonia nel primo nuovo centro pubblico sull’autismo’.

MASELLI: “L’ACCREDITAMENTO DEI CENTRI PER LA DISABILITA’ TORNI ALLA REGIONE”

Poi spazio al tema relativo all’accreditamento dei Centri per la disabilità. ‘Sto lavorando alla rivisitazione dei requisiti per accreditare i Centri di assistenza per persone disabili, perché nel Lazio abbiamo Centri di eccellenza e di qualità e Centri che non sono in grado di dare assistenza e che non meritano di essere accreditati. Oggi sono i comuni che fanno l’accreditamento, ma voglio riportare questa cosa in regione, perchè è la regione che stabilisce i requisiti e gli standard ed è quella che deve accreditare e controllare. È giusto invece che i comuni diano le autorizzazioni e facciano le convenzioni, ovviamente sul territorio in base al fabbisogno’.

L’ELEZIONE DEL GARANTE DEI DISABILI

Nei prossimi giorni– ha infine reso noto l’assessore Maselli- il consiglio regionale eleggerà il Garante dei disabili e la prossima settimana porterò in Giunta la nuova proposta di legge per sostenere e garantire i diritti del caregiver, anche perché la regione Lazio non ha una legge a sostegno. È una legge già finanziata e che potrà contare su 15 milioni di euro‘.

BINETTI E L’IMPORTANZA DEI DIRITTI PER INSEGNANTI E ALUNNI

La conferenza ‘I diritti dei bambini, le loro difficoltà e gli insegnanti di sostegno’ è stata introdotta dalla senatrice Paola Binetti‘La prima parola chiave- ha affermato- è ‘diritti’. Noi stiamo parlando di un diritto dei bambini, dei ragazzi, dei giovani adulti e poiché questo è stato identificato come il secolo dei diritti è importante pensare che stiamo facendo una cosa all’insegna della giustizia: oggi non siamo qui a fare una cosa buona o interessante e che possa riguardare un atteggiamento di benevolenza nei confronti di bambini e ragazzi con qualche difficoltà in più degli altri. E non stiamo nemmeno trattando un tema altrettanto importante come quello che riguarda il profilo professionale degli insegnanti di sostegno. Stiamo parlando di un diritto: quello del lavoro per gli insegnanti e quello secondo cui i ragazzi devono avere tutti i mezzi necessari allo sviluppo delle proprie capacità‘.
Durante il dibattito ha poi preso la parola la vice capo di Gabinetto del ministero della Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Assunta Morresi. ‘Il sostegno alle famiglie in cui vivono bambini, ragazzi o persone con autismo di tutte le età- ha evidenziato- è il primo modo per realizzare le pari opportunità. Nel 2013 il Comitato nazionale per la Bioetica ha elaborato un parere sulla disabilità, in particolare sulle forme di disabilità mentali come l’autismo, sottolineando dal punto di vista etico l’importanza di favorire la formazione più specialistica degli insegnanti di sostegno nei diversi ordini e gradi dell’istruzione scolastica’.

LE TESTIMONIANZE DEI GENITORI

Nel corso dell’evento spazio alla testimonianza di Jonathan, papà di Gregory, bambino di 12 anni con autismo. ‘Noi abbiamo seguito le Linee guida dell’Istituto superiore di sanità a spese nostre, impegnando i risparmi della famiglia, decine di migliaia di euro, assicurando le cure a mio figlio grazie a centri privati. L’esperienza con la scuola d’infanzia pubblica è stata negativa, poiché abbiamo capito che l’insegnante di sostegno non è di sostegno al bambino ma al plesso scolastico e quindi, nella realtà, finisce per fare il supplente e tappare i buchi e il bimbo viene lasciato a se stesso. Abbiamo risolto con un asilo privato, dove il terapista poteva seguire mio figlio all’interno della struttura’.
‘Arrivati alla scuola elementare– ha poi detto- ci siamo resi conto che non c’è continuità tra gli insegnanti di sostegno e che cambiano dopo l’inizio dell’annoC’è poi una mancanza di formazione specifica in materia di autismo e, salvo rarissime eccezioni, c’è mancanza di buona volontà e dedizione al disabile‘.
Ma cosa fa un bambino con autismo quando non è a scuola e quando non dorme? ‘Purtroppo- ha affermato il genitore- nulla o quasi. Non ci sono centri o associazioni sportive dove Gregory possa trascorrere il proprio tempo, impegnato in attività non disfunzionali che non sia la casa, dove però si annoia’.
In una sala gremita ha poi parlato Fabiana, mamma di un bambino autistico di 9 anni. ‘La prima sensazione che tutti noi genitori di figli autistici e disabili generale viviamo quando ci viene prospettata l’infausta diagnosi è il terrore, è la paura disperata di qualcosa che, ovviamente, non conosciamoL’ignoranza e lo smarrimento iniziale ci paralizzano e l’incertezza del futuro ci toglie il fiato, il sonno e la speranza‘.
‘Ma- ha continuato- in quanto genitori iniziamo comunque e e nonostante tutto a costruire un cammino. Un cammino molto faticoso, durante il quale a volte veniamo lasciati soli e, soprattutto, vengono lasciati soli i nostri figli, a volte non solo metaforicamente parlando’.
‘La sensazione successiva e che sperimenteremo molto a lungo- ha tenuto a sottolineare- sarà quella dell’incoerenza e dello scollamento tra le infinite iniziative che dobbiamo mettere in atto per la corretta gestione delle problematiche dei nostri figli e il quadro sociale, civile e culturale con cui ci scontriamo in questo percorso e durante il quale siamo costretti a inventarci, nostro malgrado e spesso al di là dei nostri reali limiti umani e culturali, medici, infermieri, terapisti, avvocati, esperti di comunicazione e di procedure di pubblica amministrazione e docenti‘.
Durante il convegno hanno inoltre portato il proprio contributo la presidente di Angsa Lazio, Stefania Stellino, Maria Rita Sechi del policlinico universitario Campus Bio-Medico, Paola Senisi Rusconi del liceo Giulio Cesare di Roma, Maria Cinque dell’università Lumsa, Margareth Martino dell’Associazione ScopriAmo l’autismo e l’ex sindaco di Cernusco sul Naviglio, Eugenio Alberto Comincini.

IL MESSAGGIO DEL MINISTRO LOCATELLI

Al termine dei lavori, la senatrice Binetti ha letto parte del messaggio inviato ai partecipanti dal ministro per le disabilità, Alessandra Locatelli. ‘C’è ancora molta strada da fare ma questo è il momento giusto per cambiare la prospettiva e dare risposte efficaci. Oltre alla salute e al benessere, al diritto all’autonomia e alla formazione e inclusione lavorativa, alla mobilità e a una vita dignitosa, è fondamentale lavorare tutti insieme perché anche il diritto alla felicità venga rispettato e sia un diritto di tutti‘.
‘Ne parleremo anche nel prossimo G7 inclusione e disabilità– ha concluso Locatelli- che si svolgerà in Umbria il 14, 15 e 16 ottobre e che vedrà per la prima volta al mondo tutte le potenze economiche mondiali confrontarsi sul diritto di tutti alla piena partecipazione alla vita civile, sociale e politica‘.

Fonte: agenziadire