“Nato all’incontrario”, il libro del giornalista Curridori per abbattere lo stigma e il pregiudizio sulla disabilità

‘Nato all’incontrario’ è il libro di Francesco Curridori, giornalista del quotidiano Il Giornale. Il testo è stato presentato nella Sala ‘Caduti di Nassirya’ di Palazzo Madama a Roma su iniziativa del senatore Antonio Guidi.

Il volume, edito da Koinè, narra la storia del cronista politico-parlamentare che seppur tra le difficoltà ha realizzato il sogno di diventare giornalista. Affetto da una cardiopatia congenita, un ictus, un trapianto di cuore e centinaia di ricoveri che lo hanno accompagnato in questo lungo e travagliato cammino che però non gli hanno impedito di realizzarsi.

“Ogni scrittore è un uomo dimezzato”, ha affermato il senatore Guidi, autore della prefazione del libro. “Curridori – ha proseguito Guidi – spolpa la metafora calviniana e la inserisce nella sua storia, creando un affresco affascinante. Una storia in cui il lettore è invitato a insinuarsi per poi scoprire alla fine di aver conosciuto meglio sé stesso”, conclude l’onorevole.

“L’opera è l’autobiografia di un cronista politico-parlamentare che è anche una persona con disabilità- ha spiegato l’autore Francesco Curridori- La storia racconta le difficoltà che ho dovuto affrontare prima di realizzare il mio sogno di fare il giornalista. Nel libro racconto la mia passione per il giornalismo politico, gli amori infranti, le amicizie e la mia avversione per il politicamente corretto e il pietismo”.

E ha proseguito Curridori: “Ho deciso di scrivere questo libro per vari motivi perché me lo chiedevano tutti da anni. Ma anche perché quando si scrive quello che si racconta diventa reale ed inoltre è stato un modo anche per fare una sorta di bilancio e ringraziare, attraverso il mio talento, tutte quelle persone che mi hanno consentito di essere fin qui. Poi c’erano concetti che volevo esprimere soprattutto che la vita di una persona con disabilità non inizia e non finisce in un letto ospedale. In alcune parti del testo poi dico che diversamente abile è solo un modo per ‘addolcire la pillola’, fa parte del ‘politicamente corretto'”.

Il presidente di Fish, Vincenzo Falabella nel suo intervento ha dichiarato: “La vita di Francesco è la vita di tante persone con disabilità e oggi questo libro ci permette di affrontare l’argomento su più livelli. Io vivo la disabilità con ironia ma in generale vivere con una disabilità comporta uno stigma. Qualche cambiamento culturale c’è stato ma bisogna fare ancora molto. Bisogna cambiare l’ottica e considerare la persona prima della sua condizione di disabilità. La capacità del libro sarà quella di contaminare le persone e invitarle ad andare oltre la condizione di disabilità di quella persona”.

“Stiamo lavorando con la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli e con il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara soprattutto per costruire le condizioni affinché si attui davvero il percorso di vita indipendente su più fronti. Noi non vogliamo privilegi ma vogliamo essere considerati cittadini al pari degli altri. Bisogna fare un salto di qualità attraverso la politica nazionale, regionale ma molto dipende dalla sensibilità culturale dei cittadini”, ha concluso Falabella.

La senatrice EriKa Stefani ha detto: “Ringrazio Curridori per parlare attraverso la sua opera di un tema che mi ha impegnato come ministro delle Disabilità ma ringrazio anche il presidente Fish Falabella che mi ha insegnato anche a conoscere e comprendere meglio questo mondo. Oggi si parla tanto di disabilità ma attraverso la retorica della ‘compassione’ e del ‘poverino’. Il cambiamento culturale deve portare a fare in modo che la persona sia valutata in base alle capacità specifiche”.

“Il bello del libro e della carriera del suo autore è che il percorso personale non è basato sul vittimismo. Questa è una autobiografia che racconta le difficoltà quotidiane ed è per questo che si deve impegnare”, ha concluso la senatrice Stefani.

Funte: superabile.it