Il tennis per contrastare lo sviluppo della malattia: ad Avigliana si è svolto il torneo “Racchettiamo il Parkinson”

di Marco Berton

La malattia di Parkinson, volgarmente conosciuta come “morbo”, è una sindrome neurodegenerativa che colpisce alcune funzioni del corpo come l’equilibrio e il controllo dei movimenti: si calcola che, solo in Italia, ne siano affette oltre 400mila persone. Come spesso accade, una delle modalità più efficace per migliorare il benessere dei pazienti e per contrastare lo sviluppo della malattia è quella di praticare sport: per questo, ad Avigliana è stato organizzato il torneo non agonistico di tennis “Racchettiamo il Parkinson”, giunto alla sua terza edizione.

L’evento, patrocinato dalla Regione Piemonte, dal Comune di Avigliana e dalle Associazioni AIGP Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani e New Abilitj, si è svolto sabato 25 e domenica 26 novembre presso i campi dell’ASD Sportland di Via Giovanni Suppo 4 e si è concretizzato in una “12 ore di tennis” con la partecipazione dei soci e delle socie del circolo. A loro si è aggiunta una rappresentanza di uomini e donne coinvolti e coinvolte nel percorso ETP Educational Tennis Parkinson, protocollo ideato dal maestro di tennis Gianni Zullo (promotore della manifestazione) per supportare i malati e le malate attraverso la pratica sportiva.

L’iniziativa è riuscita in pieno: “I partecipanti – hanno sottolineato gli organizzatori – hanno saputo dimostrare, mettendo in evidenza le capacità acquisite durante i loro allenamenti settimanali, quanto la malattia si possa contrastare con l’attività sportiva. I giocatori con Parkinson sono rimasti in campo per ben 12 ore, in coppia con un compagno non malato, affrontando quattro o cinque incontri ciascuno: la socializzazione è un elemento trainante nel recupero delle facoltà residue per questa patologia; il torneo, pur conservando quel minimo di agonismo necessario, si è svolto in un clima di serena e gioiosa partecipazione”.

Tra i suoi obiettivi c’era anche quello di sensibilizzare e raccogliere fondi per progetti sul Parkison: “Questo torneo – hanno concluso – è riuscito a mettere in luce la possibilità di arginare una patologia con lo sport creando una simbiosi con il mondo esterno, da cui un parkinsoniano tende a fuggire”.