Il Concerto Che Vorrei: costruiamo assieme il live del futuro

Foto panoramica di un concerto musicaleÈ entrato nel vivo il progetto di KeepOn Live per immaginare, e quindi cominciare a realizzare, un mondo in cui i concerti siano davvero accessibili e inclusivi al cento per cento. Scopri i suoi obiettivi e le tappe in giro per l’Italia, ma soprattutto compila il questionario sul tuo “live ideale”

Affermare che gli ultimi anni siano stati complessi per la musica live, è un eufemismo. Di sicuro questa è una fase decisiva per questo mondo, in profonda e rapida trasformazione. Come in tutti i momenti di passaggio, da un lato bisogna stare ben attenti a non disperdere quanto di buono costruito in passato, dall’altro cogliere le opportunità che il cambiamento pone. È da questa prospettiva che parte Il Concerto Che Vorrei, un progetto di KeepOn LIVE, l’associazione di categoria dei live club e dei festival italiani, organizzato in collaborazione con gli spazi associati e con il sostegno del ministero della Cultura. Il progetto è iniziato lo scorso anno, ha già raccolto importanti risultati e ora è entrato nella sua fase cruciale. Vi raccontiamo dall’inizio cosa sta avvenendo, e perché riguarda tutti quanti. Al centro del progetto, infatti, ci sono gli appassionati di musica, chi va ai concerti e ama la dimensione live: a loro è destinato questo questionario, che vi invitiamo a compilare. Ma andiamo con ordine.Il Concerto Che Vorrei, come spiegano da KeepOn LIVE è “un percorso partecipativo che intende avviare un rinnovamento della scena culturale nel settore musica e rinnovarne il generale grado di coesione ed inclusione sociale e trova il suo punto di forza nella cooperazione territoriale che coinvolge gli spazi, i loro pubblici, eventuali partner privati e istituzionali che sostengono il loro lavoro”. Quello che si è fatto durante la prima annualità del progetto è stato analizzare le esigenze del pubblico, di live club, festival ed enti attivi negli ambiti dell’inclusione sociale e dell’accessibilità. “Lo scopo finale è di arrivare ad immaginare e costruire insieme il concerto ideale: accessibile e inclusivo per davvero”.

Sono stati tre i temi principali individuati, quelli ritenuti fondamentali per raggiungere l’ambizioso risultato. Sono tutti coerenti con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite. Tutti i filoni mirano a una maggiore inclusione di target minoritari all’interno del settore della musica dal vivo.

Il primo è la Gender Equality, da ottenere “nella programmazione, nei ruoli professionali, nella divulgazione comunicativa”. Il secondo riguarda la Disabilità, per una maggiore accessibilità degli spazi e per “sensibilizzare il pubblico su un codice di comportamento inclusivo”. Infine la Diversity, andando nella direzione di una “programmazione e una divulgazione comunicativa sul tema realmente inclusive”.

Prima di tutto, però, è fondamentale conoscere nel dettaglio come stanno le cose oggi, dall’esperienza di chi vive ogni giorno il mondo della musica live. Per questo, già nel corso del 2022 sono state lanciate, due raccolte dati. Il Questionario per i live club e festival – distribuito tramite la mailing list degli associati e tramite i canali comunicativi di KeepOn LIVE – ha indagato le pratiche oggi in uso all’interno degli spazi della musica dal vivo.

Fonte: rockit