di Marco Berton
È stato inaugurato venerdì 13 ottobre il nuovo servizio “MiniPuzzle” per bambini con cerebrolesioni acquisite, gestito dalla Cooperativa Puzzle nell’omonimo centro di via Cimabue 2 a Torino, nel quartiere Mirafiori Nord.
Il Centro Puzzle è accreditato e opera in convenzione con ASL, Città di Torino e consorzi, oltre a rappresentare uno dei punti di riferimento regionali e nazionali per l’assistenza e la cura di persone con cerebrolesioni acquisite a causa di malattia o trauma cranico da incidente. Il servizio MiniPuzzle si muove in questo contesto come un centro diurno riabilitativo sperimentale rivolto a minorenni, assicurando una presa in carico precoce e garantendo il coinvolgimento delle famiglie: “I nostri bambini – ha dichiarato la Direttrice Marina Zettin – ci hanno chiesto di non lasciarli soli, per questo ci siamo impegnati per offrire un clima più accogliente rispetto a quello ospedaliero, realizzando un nostro e un loro sogno”. Fiori all’occhiello del nuovo servizio sono sicuramente la stanza sensoriale e “REHO”, robot di nuova generazione destinato alla riabilitazione degli arti inferiori.
MiniPuzzle, infine, è stato realizzato grazie al contributo fondamentale delle istituzioni. Prima tra tutte la Città di Torino, che ha concesso spazi precedentemente inutilizzati di sua proprietà: “Come Giunta – ha sottolineato il Sindaco Stefano Lo Russo – ci stiamo impegnando per far sentire meno sole le persone che soffrono. Questo progetto, in particolare, mostra le potenzialità della collaborazione tra politica e privato sociale”.
La Regione Piemonte, infine, ha approvato e autorizzato il servizio attraverso una delibera: “La commozione – ha commentato il Presidente Alberto Cirio – nelle parole della Direttrice Zettin quando è venuta a parlarci di MiniPuzzle ci ha convinti a sostenerla: qui non si tratta solamente di un intervento professionale, ma anche di un gesto fatto con il cuore da chi vuole donarsi agli altri; con questi presupposti l’integrazione tra pubblico e privato nei servizi sanitari è possibile”.