Il Consiglio dei ministri di mercoledì 27 settembre ha approvato il decreto legge in materia di proroga di termini normativi e versamenti fiscali, che tra l’altro prevede il prolungamento dello smart working anche per i lavoratori fragili impiegati nella Pubblica amministrazione fino al 31 dicembre. Non c’è più, quindi, una differenza tra dipendenti privati e pubblici. I soggetti interessati dalla misura rimangono quelli individuati nel decreto ministeriale del 4 febbraio 2022, ovvero affetti da gravi patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità. Per permettere lo smart working ai fragili vengono stanziati 1,67 milioni di euro.
Si tratta di una soluzione importante per «salvaguardare la salute di persone con patologie plurime o sottoposte a terapie salvavita ed evitando discriminazioni con le lavoratrici e i lavoratori del settore privato», ha affermato Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione. In una nota ha, poi, aggiunto: «Non ho mai avuto preclusioni ideologiche nei confronti dello smart working, che durante la pandemia ha garantito la continuità di moltissimi servizi e che ancora oggi rappresenta una opportunità. Molte aziende stanno continuando a utilizzarlo, non vedo quindi perché la stessa cosa non possa e non debba valere per la Pubblica amministrazione, tanto più nei confronti di chi è esposto a gravi rischi non dovuti soltanto al Covid-19». Evidenzia, però, la necessità di un approccio diverso, non trovandosi più in una situazione emergenziale: «Con la a contrattazione collettiva nazionale per il comparto pubblico ci siamo occupati di regolamentare il lavoro agile come forma di prestazione lavorativa organizzata. La nuova disciplina prevede la sottoscrizione di accordi individuali tra singoli dipendenti e il dirigente responsabile, con l’indicazione degli obiettivi da raggiungere e dei risultati collegati. Un sistema che mette al centro il rapporto di fiducia con il dirigente, che è responsabile della performance del proprio dipendente, dell’individuazione degli obiettivi da assegnare e della misurazione di questi ultimi attraverso il controllo e il monitoraggio dell’attività svolta».
Genitori di under 14 in smart fino al 31 dicembre
La norma non prende in considerazione i genitori di figli under 14 e i professionisti che rischiano una maggiore esposizione al contagio da Covid-19 (per età anagrafica, presenza di patologie oncologiche o svolgimento di terapie salvavita), dal momento che queste categorie hanno già la proroga confermata fino al 31 dicembre per effetto della legge di conversione del decreto Lavoro. In questo caso, però, il vincolo della compatibilità delle mansioni ha valenza: ciò significa che il datore di lavoro è autorizzato a negare il lavoro agile se le mansioni che il richiedente effettua non danno possibilità di operare da remoto.
Smart working verso la scadenza, cosa succede dal 30 settembre per genitori e lavoratori fragili?
È previsto per il 30 settembre, come predisposto dalla legge di conversione del decreto Lavoro, la fine dello smart working per i lavoratori definiti super-fragili, ovvero coloro che sono affetti da gravi patologie (individuate nel decreto ministeriale del 4 febbraio 2022) croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità e operano sia nel settore privato che in quello pubblico. La norma, finora, ha previsto che il diritto al lavoro da remoto per loro non fosse condizionato alla compatibilità delle loro mansioni, «anche attraverso l’adibizione a diversa mansione compresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi di lavoro vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento».