All’Hiroshima Mon Amour torna l’Oltranza Festival

Una sola missione: quella di promuovere la totale accessibilità dei luoghi e dei contenuti della cultura di Torino. OLTRANZA FESTIVAL torna, per la sua seconda edizione, domenica 24 settembre all’Hiroshima Mon Amour per divertire, aggregare e, soprattutto, per sensibilizzare il pubblico ad agire ogni giorno e contro ogni barriera, riflettendo sull’importanza dell’inclusione.

Un’intera giornata in compagnia di un fitto programma di appuntamenti, fra musica live, concerti in Lingua dei Segni Italiana (LIS), dj set, laboratori di teatro integrato, performance di live painting, mostre, esposizioni tattili, lezioni di yoga e presentazioni di libri, ma anche talk, dibattiti ed interviste ad alcuni dei volti più noti della cultura torinese.

La fruizione della cultura è ancora oggi un lungo percorso a ostacoli, che non consente la totale libertà di raggiungere un pubblico senza categorie. Quanti dei luoghi e dei contenuti che frequentiamo si possono considerare accessibili? Da questa e da altre domande nasce OLTRANZA FESTIVAL, per promuovere da un lato l’accessibilità dell’arte affinchè tutte le persone – disabili e non – possano frequentare concerti, teatri, mostre, con la possibilità di godere a pieno di ciò che l’arte ha da offrire, scegliendo in piena libertà le modalità con cui farlo. Dall’altro, il festival intende sensibilizzare il pubblico – tutto – sulla differenza che esiste tra assistere ad uno spettacolo e viverlo.

“La miglior arma contro abilismo, razzismo ed emarginazione è la conoscenza dell’altro”, dichiarano Eleonora Cappelluti e Gigi Cosi, presidenti delle associazioni promotrici del progetto, Soundset Aps e Indiependence, nonché a loro volta cantautori (in arte sono Ella Nadì e Bandini). “Per questo c’è bisogno di luoghi fisici dove poter incontrare il diverso da noi, dialogarci e scoprire che così diverso non è. Speriamo che tanta gente si unisca a noi in questa missione perché più persone saremo, più saremo capaci di migliorare, seppur nel nostro piccolo, il mondo in cui viviamo”.

Tutti i proventi dell’iniziativa saranno per questo motivo utilizzati per finanziare una borsa di studio destinata al Master in Disability Management di SAA School of Management, per manifestare la voglia di investire nella formazione di professionisti che sappiano garantire in futuro pari diritti, a tutte le persone. Il restante ricavato sarà inoltre devoluto per sovvenzionare – con interventi concreti – l’installazione di piattaforme di accesso ai circoli e ai luoghi della cultura di Torino.

Al centro della giornata di festival c’è l’arte, in tutte le sue sfaccettature: dal dibattito al talk, dai concerti ai dj set, dai laboratori alle mostre, per lanciare un messaggio di cambiamento e trasformare quelli che oggi sono vissuti come limiti, in possibilità di miglioramento. Il festival proverà quindi a riflettere sulle tematiche inclusive in maniera propositiva insieme ai suoi ospiti, intervistati dai microfoni di Radio Baraccone 13, a partire da Eugenio Cesaro (Eugenio in via di gioia) e Patrizia Saccà campionessa paralimpica di tennis-tavolo e istruttrice di yoga che ha ideato il Saluto al Sole per persone con disabilità motoria, ma anche attraverso i dibattiti condotti da RBE TV, che esplorerà l’accessibilità degli eventi culturali a Torino, dai percorsi museali, alla comunicazione.

Tra i laboratori per bambini e adulti proposti dal festival il più atteso e “SILENT: un viaggio visionario al limite della percezione”, in virtù della presenza di un ensemble vocale costituito da persone sorde al fianco dei solisti, attraverso una sessione di musica elettronica di due ore, aperte a sordi e udenti, dove il suono non viene concepito come un momento d’ascolto, ma come vibrazione attraverso cui fare esperienza. Il progetto d’avanquardia, rompe le barriere tra persona udente e persona sorda, attraverso un prodotto artistico pensato appositamente per essere fruito indistintamente da chi può utilizzare l’udito e chi no, e dove – per la prima volta – l’obiettivo non è rendere possibile ai sordi l’accesso al mondo sonoro degli udenti, ma il contrario: entrare nel mondo sonoro delle persone sorde.

Un approccio multidisciplinare, per un evento che affronta il tema dell’inclusione da diversi punti di vista attraversando trasversalmente diverse discipline, dal teatro con il laboratorio integrato di improvvisazione “Teatro e Dintorni” a cura della compagnia STRANAIDEA, dedicato all’esplorazione delle abilità insite in ognuno di noi, fino alle imperdibili performance di live painting di Francesco Canale che – nato senza braccia e gambe – all’età di soli quattro anni inizia a realizzare i suoi primi disegni con la bocca. Schizzi che rivelano un incredibile talento.

Un susseguirsi di eventi lungo tutta la giornata cercherà di accontentare diverse fasce d’età e molteplici interessi attraverso la musica, con djset e concerti che vedranno protagonisti gli Sweet Life Society, gli eclettici Makepop, la cantautrice e nuova rivelazione torinese Omär, e, nel pomeriggio, anche un concerto interamente tradotto in LIS (Lingua dei Segni Italiana) di LEPRE, cantautore romano dal linguaggio attuale, sincero, che presenterà il suo nuovo lavoro discografico “Malato”. Attraverso il corpo, le mani e la traduzione artistica del testo, la musica diventa visiva. Un’ulteriore soluzione per favorire la completa immersione nella musica e nel ritmo delle persone sorde, sarà la distribuzione di palloncini che amplificano le vibrazioni, facendole percepire direttamente attraverso il corpo.

Fra le presentazioni di libri non poteva mancare l’ospite più affezionato del festival, Valeria Carletti con la presentazione del suo primo libro “A oltranza (dis)avventure di una vecchia groupie” pubblicato da Miraggi Edizioni nella collana Golem, in compagnia di un altro attesissimo ospite, Guido Catalano per interpretare in un reading il suo libro. Un diario non convenzionale, dove a scandire il racconto biografico non è un calendario, ma una selezione di brani musicali e dove la penna di Valeria Carletti, caustica eppure capace di tenerezza e passione, è estranea al cinismo, ma acuminata quanto basta per insinuarsi negli angoli scomodi delle nostre comfort zone.

L’ispirazione di Oltranza Festival nasce proprio nel 2022 dalle parole di Valeria Carletti, donna, torinese, disabile, affetta da tetraparesi spastica dalla nascita,  appassionatissima di concerti: “La fruizione della cultura è oggi ancora un percorso ricco di barriere, che non consente la totale libertà di raggiungere un pubblico senza categorie. Spesso gli eventi si annunciano rivolti alla comunità, dando per scontato il raggiungimento del valore dell’inclusione sociale. Ma quanti dei luoghi che frequentiamo sono realmente accessibili? La vita è l’arte dell’incontro e la miglior arma contro abilismo, razzismo ed emarginazione è la conoscenza dell’altro, per questo c’è bisogno di luoghi fisici dove poterci incontrare, dialogare e scoprire che così diversi non siamo”.

Nel corso del lungo pomeriggio nell’area garden di Hiroshima, istituzioni e le associazioni di promozione culturale si incontreranno e si confronteranno sul proprio campo d’azione per discutere limiti e difficoltà che spesso le persone disabili incontrano nelle strutture e nei contenuti di eventi e spettacoli di vario genere, con l’appuntamento “Good Morning, Oltranza” che vede un tavolo di lavoro a cura di Indiependence, Soundset Aps, Arci Torino, Circoscrizione 8, SAA School of Management.

A corollario dell’intera giornata, si potrà visitare la mostra “I disegni incollati” un’esposizione tattile a cura dell’artista Tizio 0.32 che ha già collaborato con diversi writer della scena milanese e non solo, partecipando a progetti ed esposizioni collettive. A seguito di una retinite pigmentosa, che lo ha privato progressivamente della vista, nel 2018 ha inventato un modo per tornare a disegnare da pressoché non vedente, ritagliando cartoncini di mille e più colori e sovrapponendoli l’uno all’altro. Un QR code accanto alle opere permetterà al pubblico di accedere ad una didascalia audio dei disegni incollati, da lui registrata.

Durante tutta la giornata e per tutte le famiglie presenti sono tante le attività mirate, attraverso il gioco e il divertimento, a sensibilizzare i bambini rispetto al tema delle barriere comunicative. Dall’apertura alla chiusura saranno inoltre presenti bancarelle di artisti e artigiani del territorio e sarà possibile mangiare grazie allo stand di SILOS – CUCINA SINCERA, attento alla sostenibilità e a soddisfare le diverse esigenze alimentari.

Fonte: torinoggi.it