Stop Reddito di cittadinanza, per 9.300 famiglie torinesi una carta per la spesa da 382 euro

Foto di Tessera del Reddito di CittadinanzaCirca cinquemila famiglie senza più reddito di cittadinanza, soltanto a Torino. Dopo la prima ondata di comunicazioni dello stop al sussidio — che aveva coinvolto 7.299 nuclei nel Piemonte, 4.615 soltanto nel capoluogo di provincia — dal 25 agosto partirà il giro di sms finale per chi ha ricevuto la settima mensilità dell’anno, l’ultima percepibile secondo la legge.

L’emergenza Rdc
Una situazione di disagio da non sottovalutare, in particolare per il peso specifico che il reddito ha avuto per tante persone del territorio: ben 76 mila nuclei nell’area regionale per un totale di circa 160 mila individui interessati, più di 15 mila invece le case torinesi che negli ultimi anni avevano incassato un aiuto diretto. In questi giorni, così come all’inizio dello scorso mese, hanno affollato i pochi uffici aperti e contattato i call center messi a disposizione dal comune a partire dallo scorso 7 agosto, un’iniziativa che la Città ha deciso di attivare con urgenza per consentire a chi era più in difficoltà di segnalare la propria situazione sociale. L’obiettivo era rientrare nelle liste dei servizi sociali per continuare a ricevere l’assegno, almeno fino alla fine dell’anno. 
 
Qualcuno ha avuto più fortuna ed è stato inserito. Qualcun altro ha dovuto far posto alla rassegnazione. Saranno solo 6.115 nuclei a beneficiare del Reddito, ulteriormente e per tutto il 2023. Di questi, 3.172 hanno al loro interno minori, disabili e over 60 e dunque, come previsto dal decreto del Governo, continueranno ad avere in automatico la misura. A loro se ne aggiungono 2.289 per i quali è stata ormai caricata l’analisi preliminare sulla piattaforma Gepi dei Servizi sociali: dopo un colloquio formale è stata garantita la prosecuzione dell’erogazione.

Senza Reddito di Cittadinanza: le contromisure
Nel frattempo, la Città di Torino ha chiesto alla Regione Piemonte un incontro per avviare una collaborazione con la rete dei Centri per l’Impiego, che fanno capo all’Agenzia Piemonte Lavoro, e le Asl. Da un tavolo di lavoro può venir fuori un’idea di supporto. Aiuti più concreti. Che vadano dritti sulle numerose richieste e anche oltre a quanto già provveduto da Roma, come la card specifica per la spesa.

Una carta elettronica una tantum
È questa, infatti, l’ultima novità in termini di sussidi immediati: una carta elettronica con un contributo unico di 382,50 euro — da spendere entro il 31 dicembre — destinata agli acquisti di generi alimentari di prima necessità e rivolta ai cittadini più in difficoltà e con Isee fino a 15 mila euro.
A utilizzarla saranno 9.300 famiglie torinesi, e alcune attendono ancora la comunicazione ufficiale, in arrivo con una lettera di notifica (con la possibilità di verificare tutto online sul portale Torino Facile). Questione di poco tempo, comunque: negli ultimi giorni i comuni hanno ricevuto dall’Inps i vari elenchi di chi potrà usufruire del contributo.

La carta elettronica da 382: a chi andrà
I nuclei non saranno tanti, non tutti. Per quanto sia un fondo solidale, sarà di fatto un cerchio ristretto: no a chi, alla data di entrata in vigore del decreto, 12 maggio 2023, aveva tra i propri componenti titolari di reddito di cittadinanza e reddito di inclusione o altre misure di inclusione o sostegno alla povertà. Né saranno considerati coloro ai quali sono state assegnate assicurazioni o qualsiasi altra forma di sovvenzione sociale.

Fonte: torino.corriere.it