Che ne è degli sgravi per le assunzioni di giovani con disabilità?


Il Decreto Lavoro del maggio scorso, con l’art. 28, ha introdotto sgravi per incentivare l’assunzione di lavoratori disabili under 35 effettuate con contratti di lavoro a tempo indeterminato. La firma del contratto deve avvenire nel periodo compreso tra il 1° agosto e il 31 dicembre del 2023 da parte di enti del Terzo Settore, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale  o organizzazioni non lucrative di utilità sociale iscritte nella relativa anagrafe.

La disciplina delle modalità di ammissione, quantificazione ed erogazione, le modalità e i termini di presentazione delle domande vengono demandate come di consueto a un decreto di attuazione. Che però oggi, a pochi giorni dalla data del 1°agosto, ancora non c’è.

A firmarlo dovrebbe essere il Presidente del Consiglio dei ministri o il ministro delegato per le disabilità e del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze.

A tal fine presso il bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri verrà costituito un fondo avente una dotazione pari a 7 milioni di euro per l’anno 202.

«È essenziale che questa misura non rimanga lettera morta e consenta al mondo del terzo settore di poter immettere nelle diverse organizzazioni ulteriori competenze, capacità, intelligenze di giovani con disabilità che potranno ulteriormente qualificare e potenziare l’azione del nostro mondo», osserva Paolo Bandiera, direttore affari generali di Aism-Associazione italiana sclerosi multipla. «Pur nella limitatezza delle risorse, si tratta senza alcun dubbio di una misura che va portata avanti e applicata, potendosi poi passare da una fase di prima sperimentazione a un processo di progressivo consolidamento in modo organico e coerente nell’intero sistema delle politiche per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità. Come sempre, Aism è pronta a dare il proprio contributo per arrivare nei tempi utili all’emanazione dei provvedimenti attuativi e aggiungere un altro tassello a quel diritto al lavoro giusto e dignitoso che occupa una posizione centrale nella nostra Carta dei Diritti».

Fonte: vita.it