Special Olympics a Berlino: una storia dal Badminton e la prima medaglia azzurra dalla ginnastica ritmica

Foto di Alessia ZucchelliAlessia Zucchelli ha un volto dolcissimo e gli occhi verdi incorniciati da lunghi capelli neri e da dieci anni, ormai, gioca a badminton.

Quando era piccola le è stato diagnosticata una patologia dello spettro autistico. Dimostra meno dei sui 23 anni e comunica l’entusiasmo di chi, grazie allo sport inclusivo di Special Olympics, ha dato un senso alla vita, alla fatica degli allenamenti forieri di vittorie in Nazionale; di chi ha provato la gioia di sentirsi coccolata da una famiglia allargata con fratelli e sorelle acquisiti e sogna ancora ad occhi aperti, pur avendo già disputato i primi incontri sui campi di badminton ai Mondiali di Berlino 2023.

Ha le idee chiare, Alessia, che ama attaccare e difendere, colpire da fondo campo, gli occhi incollati a questo buffo oggetto piumato di 5 grammi, come Harry Potter a caccia del suo boccino d’oro. Alessia è forte e non nasconde una felicità, incontenibile. “Il mio sogno, oltre a quello di vincere” come dice lei “ è quello di portare in valigia tanti bei ricordi. E spero di vincere soprattutto per portare in alto l’orgoglio italiano! Sono orgogliosa di me stessa: mi metterò la maglia azzurra, avrò di fronte squadre di tutto il mondo e io rappresenterò l’Italia. Di trasferte ne ho fatte tante, mi hanno insegnato ad adattarmi a tante situazioni. Ora tutti insieme (con il compagno di squadra Andrea Aloisio e all’Atleta partner Stefania Herendeu, ndr) ci impegneremo per la conquista di una medaglia, magari come i due ori che abbiamo vinto ai Giochi Nazionali di Torino”.

Mamma Antonietta e papà Giovanni raccontano che: “Alessia non parlava. A tre anni non voleva giocare con nessuno. Era bloccata nel suo mondo. La diagnosi di autismo ci ha portato ad affrontare con lei terapie e a cercare di darle tutte le opportunità per sbloccare le sue potenzialità. Lo sport unificato di Special Olympics arriva alla fine della scuola secondaria di I grado, dopo un’esperienza nella pallamano, e subito si rivela un alleato per tirare fuori il meglio da lei. Alessia oggi è una persona consapevole e realizzata, grazie allo sport e all’amicizia di chi la circonda e la ama“.

Senza etichette. Senza limiti. Oltre l’impensabile. Forza Alessia. Forza azzurri.

Fonte: specialolympics.it