A Torino nascono i protocolli di formazione unità cinofile di ricerca persone scomparse con l’ausilio di cani disabili. L’obiettivo è quello di dimostrare che la disabilità è solo negli occhi di chi guarda e che anche un cane con delle disabilità possa essere integrato al servizio della società.
L’unione di forza tra una volontaria esperta Dog Trainer e uno dei massimi esponenti della disciplina del Mantrailing ed ecco nascere i protocolli di lavoro per la formazione di Unità Cinofile da ricerca persone scomparse con l’ausilio di cani disabili. Ivan Schmidt, uno dei pionieri della disciplina del K9 Mantrailing in Italia con alle spalle più di 40 casi operativi quale consulente tecnico ha introdotto per la prima volta nel 2014 la disciplina ai cani disabili mettendo a punto per ogni deficit motorio e sensoriale dei protocolli ben precisi per aiutare cane e conduttore a diventare un vero binomio. L’unione di forze tra queste due entità di spicco della cinofilia (Vassilia Sacco attualmente conduce nel Mantrailing Bobo (boxer cieco) hanno spinto i due ad elaborare dei protocolli di lavoro specifici per la disciplina per permettere ad altri cani disabili di poter accedere ad un percorso di questo tipo. L’obiettivo e il sogno degli ideatori è quello di dimostrare che la disabilità è solo negli occhi di chi guarda e che anche un cane con delle disabilità quale sordità, cecità o con deficit motori possano essere integrati al servizio della società e non più invece come spesso accade essere visti come uno scarto.
Chi sono i progettisti:
“Ci sono animali che ci entrano sotto la pelle, nel sangue, nell’anima. Animali che in un qualche modo sono finiti in un vortice di sfortuna, che sono stati condannati dalla società. A noi piace credere nel riscatto, nella rivincita nella seconda possibilità. Ci piace credere che anche per loro ci possa essere un posto piacevole con noi”.
Fonte: corrierequotidiano.it