Tutele per gli atleti paralimpici, il ministro Calderone: “Il decreto correttivo garantisce il mantenimento del posto di lavoro durante l’attività agonistica”

La notizia del decreto correttivo alla riforma dello sport che introduce nuove tutele sul lavoro per le atlete e gli atleti paralimpici di alto livello è stata accolta dai beneficiari con grande entusiasmo.

Mi piace particolarmente la sensibilità che si manifesta per gli atleti paralimpici all’interno del decreto correttivo, consentendo loro l’attività garantendo il mantenimento del posto di lavoro e la salvaguardia dello stipendio e dei contributi previdenziali: avranno 30 giorni continuativi di permesso per preparare gare ed eventi, fino a un massimo di 90 giorni l’anno. E i datori di lavoro potranno chiedere un rimborso per le spese sostenute“. Così il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, durante la conferenza stampa di presentazione del decreto correttivo alla riforma dello sport.

L’intento era quello di individuare uno schema di tutele e adempimenti collegati che non fosse impattante rispetto al contesto descritto – ha poi concluso parlando in generale del correttivo – Il lavoro portato a termine non è stato facile, perché ci sono una serie di adempimenti che rimangono. Non potevamo destrutturare un sistema che dà controlli sulla generalità del sistema del lavoro, ma viene ridefinito in un contesto di semplificazioni importanti“.

Ritengo che questo decreto correttivo sia un ulteriore passo importante per la costruzione della carriera degli atleti paralimpici. Come non tutti sanno, molti di noi sono costretti ad allenarsi dopo 8 ore di lavoro, la sera, con le ultime energie della giornata; per poter gareggiare spesso son costretti a richiedere ferie o permessi non retribuiti, che non tutte le aziende son contente di concedere. Con questo nuovo provvedimento finalmente anche gli atleti-lavoratori che non fanno parte dei Corpi Militari avranno un po’ di respiro ed agio nella preparazione agli eventi sportivi. Sono certa che il modello italiano verrà sempre più lodato e preso in considerazione anche dalle organizzazioni internazionali“, ha commentato Martina Caironi, campionessa paralimpica di atletica leggera e membro dell’Ipc Atheltes’ Council.

Grande felicità. Si tratta di un passaggio storico e di una novità enorme. È da tanto che aspettavamo questo provvedimento. So bene quanto sia difficile gareggiare e prepararsi alle competizioni quando si hanno le ferie contate che spesso non bastano per coprire l’intero periodo degli eventi sportivi. Sono grata al presidente Pancalli, ai ministri Abodi e Calderone e a tutti coloro che hanno reso possibile tutto ciò“. È quanto ha dichiarato Sara Morganti, campionessa paralimpica di para dressage e presidente della Commissione atleti del Comitato italiano paralimpico.”Una notizia che mi riempie il cuore di gioia perché già dividere le giornate tra allenamento e lavoro – e quindi facendo il doppio della fatica – non è facile. Adesso, però, potremo allontanarci dalla scrivania con più serenità. Io ho la fortuna di lavorare in un’azienda che mi ha sempre supportato e non ho mai dovuto fare un braccio di ferro per poter andare a gareggiare e tenere alti i colori del nostro Paese. Adesso potrò restituire loro una parte di quella fiducia che hanno avuto in me“, ha dichiarato il campione di nuoto Vincenzo Boni nonché componente della Commissione nazionale atleti del Cip.

Un ulteriore e grandissimo obiettivo raggiunto dal Cip e dal nostro presidente. Un vero successo, in grado di tutelare tanti atleti che hanno contribuito alla crescita del movimento vincendo tante medaglie ai giochi paralimpici. Sono convinto che sarà soprattutto uno strumento che aiuterà tantissimi nuovi potenziali campioni che da oggi potranno allenarsi, gareggiare e rendere il Cip ancora più grande“, ha osservato l’azzurro di scherma Matteo Betti e componente della Commissione nazionale atleti del Cip.

Fonte: superabile.it