A scuola di accessibilità digitale al Salone del Libro di Torino 

di Coryse Farina Bouvet

Rendere siti web e software accessibili tutte le persone cieche e ipovedenti è possibile? Al Salone Internazionale del Libro di Torino 2023 il Presidente UICI Piemonte, Franco Lepore, il Presidente UICI Alessandria, Valter Scarfia e la Vice Presidente UICI Piemonte e insegnante, Daniela Floriduz hanno elencato le principali norme da seguire.

Il Salone Internazionale del Libro di Torino ha ospitato giovedì 18 maggio 2023 il convegno “A scuola di accessibilità digitale. Le barriere digitali per le persone con disabilità visive”. L’evento si è posto come obiettivo quello di diffondere la conoscenza delle principali problematiche relative all’accessibilità digitale e a presentare le buone norme da mettere in pratica affinché un sito web o un software siano accessibili. 

Si sono susseguiti diversi interventi: nell’ordine quello del Presidente UICI Piemonte, Franco Lepore, sul tema “L’accessibilità digitale nella Pubblica Amministrazione”; quello del Presidente UICI Alessandria, Valter Scarfia, che ha presentato i principali errori commessi nella creazione di siti web; la Vice Presidente UICI Piemonte e insegnante, Daniela Floriduz, che si è invece concentrata sui libri di testo e i registri scolastici inaccessibili. 

L’accessibilità digitale nella pubblica amministrazione

Ad oggi le barriere non sono solo di tipo architettonico ma anche di tipo digitale. Cosa significa? Che spesso i siti web non sono progettati per essere utilizzati da persone con disabilità visive, di conseguenza, anche solo cercare informazioni su un servizio, fare acquisti online o operazioni di routine diventa difficoltoso.

Alcune delle principali barriere digitali includono:

  • Mancanza di supporto per tecnologie assistive come screen reader, tastiere alternative, dispositivi di comunicazione aumentativa e altre soluzioni per accedere ai contenuti digitali. Tuttavia, se i siti web e le applicazioni non sono compatibili con queste tecnologie, le persone con disabilità si ritrovano ad essere escluse.
  • Mancanza di contenuti accessibili: i contenuti digitali come immagini, video e documenti spesso non sono accessibili per le persone con disabilità visive. Ad esempio, l’assenza di descrizioni alternative per immagini o sottotitoli per i video può limitare l’accesso ai contenuti per le persone con disabilità visive o uditive.

Per ovviare a queste problematiche, il 26 novembre 2019 sono state adottate dall’Agenzia per l’Italia Digitale le “Linee Guida sull’accessibilità degli strumenti informatici” contenenti indicazioni rivolte alle amministrazioni, con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità degli strumenti informatici, compresi i siti web e le applicazioni mobili. 

Queste Linee Guida includono:

  • Applicare strategie di “design responsivo” per favorire la navigazione e l’approfondimento dei contenuti anche tramite dispositivi mobili.
  • Seguire, nella redazione dei contenuti informativi, le principali regole di copywriting del web, finalizzate ad una lettura immediata e intuitiva dei testi. 
  • Applicare ai contenuti strategie organiche SEO per garantire la messa in evidenza e la raggiungibilità degli stessi tramite i motori di ricerca;
  • Configurare le pagine del sito e caricare contenuti multimediali in formato accessibile ai principali screen reader per un’agevole navigazione delle persone con difficoltà visive;
  • Prevedere la possibilità di consultare il sito con testi e grafica in monocromie o con l’inversione dei colori;
  • Fornire alternative equivalenti con contenuti visivi e audio al fine di favorire la navigazione delle persone con disabilità sensoriali. 

Ad oggi quindi, tutti gli enti erogatori di servizi e la pubblica amministrazione sono obbligati a certificare i loro prodotti secondo le Linee Guida dell’AGID, in caso contrario incorrono in sanzioni civili e penali.

Lo screen reader al cuore dell’accessibilità

Se il principale strumento utilizzato dalle persone cieche per poter navigare sul web è lo screen reader, se ne può facilmente dedurre che questa tecnologia assistiva è il fulcro dell’accessibilità. Un sito che non può essere letto da uno screen reader diventa quindi inaccessibile ad una persona cieca o ipovedente.

Per tale ragione è importante e necessario che i web designer seguano alla lettera le normative sopra elencate e mettano in atto diversi accorgimenti indispensabili.

Tra i più importanti, il Presidente UICI Alessandria Valter Scarfia ha elencato:

  • Inserire il testo alternativo a immagini, grafici, link e bottoni corrispondenti a quanto viene presentato sullo schermo;
  • Non utilizzare tecnologie flash o tabelle nidificate;
  • Etichettare in maniera corretta i campi nei form di compilazione;
  • Le pagine del sito devono riportare i link;
  • Tutti i comandi del sito, navigazione devono poter essere gestiti da tastiera;
  • I pulsanti radio devono avere indicazione di comando e devono essere leggibili;
  • Non utilizzare Java Script;
  • Inserire i tag per l’interpretazione della lingua affinché le sintesi vocali siano in grado di recuperarli;
  • Inserire abbreviazioni (non troppe);
  • Non inserire il testo alternativo nei grafici di separazione;
  • Non usare tanti tasti rapidi (scorciatoie);
  • Nel form da compilare le cose tra un campo e l’altro devono essere spiegate al meglio;
  • Tutto ciò che si conferma con il mouse deve essere sostituito dai tasti invio e spazio;
  • Il testo Tab deve effettivamente consentire di esplorare le voci menù;
  • Il tasto Esc deve effettivamente consentire l’uscita dai menù.

Questi accorgimenti possono essere attuati anche se un sito web è già stato creato; i modi per rendere accessibili i siti web sono dunque molteplici, basta solo preoccuparsi di effettuare tutte le modifiche necessarie. 

Anche perché lo dice la legge.

Difficoltà dei docenti ciechi e ipovedenti per l’utilizzo di libri e registri scolastici 

Con la Vicepresidente UICI Piemonte e insegnante Daniela Floriduz si è invece parlato di problematiche legate all’accessibilità ai libri ed ai software scolastici.

Per quanto riguarda i primi, ad oggi gli editori non forniscono alcuna copia digitale dei libri scolastici agli insegnanti, ciò significa che qualsiasi docente o alunnə ciecə non ha accesso ai libri se non richiedendoli alla Biblioteca Italiana per ciechi di Monza. Di conseguenza sorgono due problematiche:

  •  Il/la docente ciecə non partecipa alla discussione sull’adozione dei testi;
  •  I tempi di richiesta alla Biblioteca e di adattamento dei file sono lunghi. 

Mentre, riguardo i software, anche le piattaforme per la didattica digitale, progettate proprio per uno studio a distanza e da pc, presentano grandi problematiche. 

Daniela Floriduz che si è occupata di testare queste piattaforme ha elencato alcune delle principali difficoltà:

  • Nel caso di Mondadori Education e Rizzoli Education, ad esempio, alcuni link sono senza etichetta, altri invece sono ripetitivi e causano dispendio di tempo; inoltre, su app IOS alcuni pulsanti non hanno etichetta e l’interazione col testo è molto limitata.
  • Sia il sito che l’app Windows Zanichelli invece sono del tutto inaccessibili, mentre sull’app per IOS risulta impossibile accedere ai libri scaricati poiché non vengono intercettati.

Delle problematiche dunque gravi che vanno ad impattare negativamente la possibilità di accesso ai contenuti e quindi alla cultura e a ciò si aggiungono problematiche legate ai software creati per il registro elettronico. Anche in questo caso, la Vice Presidente UICI Piemonte ha testato i due principali sistemi e ne è emerso che:

  • Per Argo l’app è totalmente inaccessibile, si fa difficoltà nello scorrere l’elenco degli alunni e non è immediatamente raggiungibile la funzione per compilare l’argomento della lezione
  • Per Spaggiari: mancano intestazioni nel sito, sono presenti caselle non vocalizzate, le procedure per inserire assenze e voti sono macchinose e alcune sezioni come quelle riguardanti la gestione dei colloqui sono difficili da utilizzare.

Entrambi i software, dunque, risultano almeno in parte inaccessibili agli insegnanti ed alle insegnanti.

 Insomma, le problematiche attuali per quanto riguarda siti web, libri e software sono molteplici, tuttavia esistono altrettante soluzioni. 

 Superare le barriere digitali per le persone con disabilità è dunque possibile, richiede un impegno congiunto delle organizzazioni, dei legislatori e della comunità tecnologica per garantire che le tecnologie digitali siano accessibili a tutti e a tutte, senza discriminazioni.