Cinque condizioni necessarie per difendere il Servizio Sanitario Nazionale

«Terminata l’emergenza pandemica, i cittadini si trovano a fare i conti più di prima con le conseguenze di scelte improvvide che durano da decenni: lunghissime liste di attesa, pronto soccorso allo stremo, medici di medicina generale assenti in molte aree non per nulla definite “deserti sanitari”. Il ricorso alla spesa privata aumenta ed è incompatibile con un sistema universalistico, oltre a essere possibile solo se le condizioni economiche dei singoli lo permettono. Per molte cittadine e molti cittadini l’attesa si è trasformata in rinuncia»: a sottolinearlo sono stati i rappresentanti di Cittadinanzattiva in sede di presentazione, nei giorni scorsi a Roma, del Rapporto civico sulla salute 2023 (disponibile a questo link), diffuso all’interno di una giornata più generale denominata Urgenza Sanità, un primo momento pubblico della mobilitazione permanente promossa dalla stessa Cittadinanzattiva a difesa del Servizio Sanitario Nazionale.

«I dati presentati in questo Rapporto – dichiara Anna Lisa Mandorinosegretaria generale di Cittadinanzattiva – e le storie che le persone raccontano ai nostri attivisti sul territorio, ci mettono nell’urgenza di proclamare come cittadini lo stato di emergenza sanitaria e una mobilitazione permanente a difesa del nostro Servizio Sanitario Nazionale, come annunciamo nel nostro Manifesto Urgenza Sanità: per il rilancio di un Servizio Sanitario accessibile e universale e anche in una nostra petizione sul web».

«Per superare l’Urgenza Sanità – aggiunge – chiediamo che siano riaffermate cinque condizioni, cinque chiavi di accesso alla casa comune del Servizio Sanitario Nazionale: l’aggiornamento periodico e il monitoraggio costante dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), che devono essere garantiti ed esigibili su tutto il territorio nazionale; l’eliminazione delle liste di attesa, attraverso un investimento sulle risorse umane e tecniche, con una migliore programmazione e trasparenza dei vari canali e un impegno concreto delle Regioni per i Piani locali di governo delle stesse liste di attesa; il riconoscimento e l’attuazione del diritto alla sanità digitale, per ridurre la burocrazia, comunicare meglio con i professionisti e accedere a prestazioni a distanza; la garanzia di percorsi di cura e di assistenza dei malati cronici e rari e, in particolare, delle persone non autosufficienti, finanziando la nuova Legge per gli anziani non autosufficienti [Legge 33/23, N.d.R.] e riprendendo l’iter normativo per il riconoscimento dei caregiver; l’attuazione della riforma dell’assistenza territoriale prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con il coinvolgimento delle comunità locali e dei professionisti del territorio». (S.B.)

Ringraziamo la UILDM Nazionale (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) per la collaborazione.

questo link sono disponibili tutte le notizie e gli approfondimenti sull’iniziativa Urgenza Sanità di Cittadinanzattiva. Per altre informazioni: mail@cittadinanzattiva.it.

Fonte: superando.it