Una mamma inventa un sito per hotel e locali inclusivi

Disegno di persona in carrozzina su una mappa tirusticaSalire una rampa di scale per entrare in hotel, andare a fare un bagno in mare o una gita in barca, entrare in un negozietto per comprare un souvenir, visitare una mostra, assistere a un concerto durante una vacanza? Abitudini normalissime e gesti semplici, ma non per chi vive in sedia a rotelle. L’inadeguatezza di molte strutture ricettive (che in alcuni casi dichiarano di essere senza barriere, ma poi le barriere le hanno eccome) hanno rovinato le vacanze a decine di famiglie italiane. Dopo tante delusioni una mamma ligure, Gabriela Caviglione, ha deciso di trasformare le brutte esperienze con sua sorella, che è in sedia a rotelle, in un progetto utile a evitare altrettante amarezze e mortificazioni ad altre famiglie. Senza puntare il dito contro nessuno, creando invece un sito dove si possono trovare strutture che tengono in considerazione le esigenze particolari, non solo la disabilità, ma tutto ciò che può essere d’aiuto a chi ha delle problematiche, difficoltà, esigenze particolari.

«Parlo di bisogni diversi dalla norma o particolari e non di disabilità perché non amo ipocrisia e buonismo, io sono per un atteggiamento di rottura, di rispetto, di consapevolezza da insegnare ai bambini fin dall’asilo. I disabili sono consumatori, non bisogna agire con pietismo o fare cose eccezionali per accontentarli o rispettarli, bisogna offrire un servizio all’altezza della situazioni a clienti con esigenze particolari». Questo è il mondo che ha immaginato Gabriela quando ha ideato «Geniusgio.com», una piattaforma che dà spazio ai gestori di strutture e attività in grado di rispondere a qualunque bisogno, dal più piccolo al più grande, dal reversibile al non reversibile, dal motorio al sensoriale e così dare l’opportunità agli utenti di recensire ciò che viene offerto.

«Il concetto è che dobbiamo sviluppare una cultura dove ci troviamo di fronte persone non categorie, che il rispetto e l’educazione debbano stare alla base di una società più avanzata e progredita. Geniusgio.com, che è stato fondato e sta iniziando le prime collaborazioni, vuole far emergere tutto ciò che fino ad oggi sta nel sommerso, ossia abusi, maltrattamenti, discriminazioni, umiliazioni che solo chi ha dei bisogni particolari può capire. Parliamo di inclusione, ma l’inclusione è un concetto che non funziona ancora, vuol dire da fuori mettere dentro, ma qui nessuno sta fuori e nessuno sta dentro, chi decide cosa? Il messaggio che voglio dare è che abbiamo tutti il diritto di scegliere come vivere la nostra vita ma in un momento come questo dobbiamo mettere a disposizione tutte le risorse che abbiamo per far tornare alla luce tutte le possibilità fino ad oggi di difficile reperimento. Muovendo questo meccanismo porteremo alla luce realtà esistenti che possano soddisfare le esigenze di molti».

 
Mai più vacanze rovinate? «Io e mia sorella ci siamo sempre dovute arrangiare e cercare soluzioni da sole a situazioni che per altri sono semplici. Ora la nostra esperienza la vogliamo mettere a disposizione, così da evitare di leggere ancora sui giornali storie raccapriccianti di mamme mortificare per l’hotel, il locale o lo stabilimento balneare che fa sentire diverse le persone solo per l’incompetenza dei gestori, per servizi che non funzionano. Le famiglie, le persone, hanno la possibilità di recensire e far emergere il positivo o le cose da migliorare».

Fonte: lastampa.it