Nella Gazzetta ufficiale del 4 maggio 2023 è stato dunque pubblicato il decreto-legge 48/2023 (Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro) approvato nel Consiglio dei Ministri del 1° maggio. Sui contenuti vi sono state anticipazioni di stampa e raccolte dichiarazioni da più parti. Essendo ora disponibile il testo ufficiale, che a breve approderà alle Camere per le eventuali modifiche e la conversione in legge, è possibile formulare l’analisi e alcune osservazioni. Ci concentriamo qui sugli aspetti direttamente afferenti alla disabilità, pur trattando il decreto molti altri aspetti.
Per favorire la lettura, proponiamo all’inizio una sintesi estrema che può essere approfondita scorrendo poi l’articolo. Ecco i temi.
Il decreto legge 48/2023 attua la volontà espressa dal nuovo Esecutivo di rivedere e superare lo strumento del Reddito di cittadinanza introducendo una nuova misura, l’Assegno di inclusione, che restringe fortemente la platea dei beneficiari e rivede le formule e le procedure mirate a favorire l’inclusione lavorativa delle persone fruitrici dell’Assegno stesso.
Va detto che alcune formule di calcolo dei requisiti economici per accedere al nuovo beneficio risultano molto simili a quelle già adottate per il Reddito di cittadinanza (RdC) e – ancora prima dal Reddito di inclusione (ReI), ma alcuni nuovi criteri definiscono condizioni tanto restrittive da porre oggettivamente l’interrogativo su quanti potranno effettivamente accedervi, in particolare le persone con disabilità.
La logica su cui si basa l’Assegno di inclusione è di garantire ad una certa tipologia di nuclei familiari, la disponibilità annuale di 6000 euro o 7560 euro (in casi eccezionali). Le due cifre sono adeguate alla composizione del nucleo. L’Assegno copre la differenza fra gli introiti già percepiti dal nucleo (provvidenze assistenziali largamente incluse) e, appunto, il limite reddituale, cioè quello che manca per arrivare a 6.000 o a 7.560 euro moltiplicate per alcuni indicatori (scala di equivalenza) di cui si dirà dopo
Iniziamo con la platea. L’Assegno di inclusione è rivolto solo a nuclei in cui siano presenti minori, persone con disabilità, persone con più di 60 anni di età, residenti in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in via continuativa.
Veniamo poi ai criteri relativi alla situazione economica del nucleo.
Continua su https://www.agenziaiura.it/2023/05/07/il-decreto-lavoro-e-le-misure-per-la-disabilita/