Il decreto lavoro e le misure per la disabilità

Logo sito IURANella Gazzetta ufficiale del 4 maggio 2023 è stato dunque pubblicato il decreto-legge 48/2023 (Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro) approvato nel Consiglio dei Ministri del 1° maggio. Sui contenuti vi sono state anticipazioni di stampa e raccolte dichiarazioni da più parti. Essendo ora disponibile il testo ufficiale, che a breve approderà alle Camere per le eventuali modifiche e la conversione in legge, è possibile formulare l’analisi e alcune osservazioni. Ci concentriamo qui sugli aspetti direttamente afferenti alla disabilità, pur trattando il decreto molti altri aspetti.

Per favorire la lettura, proponiamo all’inizio una sintesi estrema che può essere approfondita scorrendo poi l’articolo. Ecco i temi.

  • L’Assegno di inclusione: è la misura di contrasto alla povertà e per l’inclusione sociale che sostituisce il Reddito di cittadinanza (RdC). La platea, rispetto al RdC, è molto più ristretta. Si aggiunga che gli attuali criteri di accesso per i nuclei con persone con disabilità risultano tanto restrittivi – ancora più del RdC – da indurre il ragionevole che il numero dei beneficiari finali sia estremamente risicato e che gli importi erogati non rappresentino una svolta inclusiva per quei nuclei.
  • Incentivi per le assunzioni: sono previsti a favore di chi assume persone titolari di Assegno di inclusione. Si tratta di un esonero per un anno dai contributi previdenziali a carico dell’azienda, diversificato a seconda del tipo di contratto. È inoltre previsto un contributo, che appare piuttosto limitato nel tempo e nella misura, per gli enti che svolgano contemporaneamente mediazione e accompagnamento di lavoratori con disabilità, solo se titolari di Assegno di inclusione.
  • Terzo settore e assunzioni di persone con disabilità: il decreto istituisce un Fondo volto a garantire un contributo per ciascuna persona con disabilità di età compresa fra i 18 e i 35 anni assunta da organizzazioni di Terzo settore tra agosto 2022 e dicembre 2023. Non è precisato a quanto ammonti il contributo e le modalità di accesso. I criteri verranno definiti entro marzo 2024.
  • Fondo per le attività socio-educative a favore dei minori: il decreto istituisce anche un altro Fondo, dotandolo di 60 milioni di euro, destinato a sostenere i Comuni per iniziative socio-educative rivolte ai minori. Anche in questo caso seguirà un decreto di riparto. Nel testo nessun vincolo per le pari opportunità dei minori con disabilità.

Il decreto legge 48/2023 attua la volontà espressa dal nuovo Esecutivo di rivedere e superare lo strumento del Reddito di cittadinanza introducendo una nuova misura, l’Assegno di inclusione, che restringe fortemente la platea dei beneficiari e rivede le formule e le procedure mirate a favorire l’inclusione lavorativa delle persone fruitrici dell’Assegno stesso.

Va detto che alcune formule di calcolo dei requisiti economici per accedere al nuovo beneficio risultano molto simili a quelle già adottate per il Reddito di cittadinanza (RdC) e – ancora prima dal Reddito di inclusione (ReI), ma alcuni nuovi criteri definiscono condizioni tanto restrittive da porre oggettivamente l’interrogativo su quanti potranno effettivamente accedervi, in particolare le persone con disabilità.

La logica su cui si basa l’Assegno di inclusione è di garantire ad una certa tipologia di nuclei familiari, la disponibilità annuale di 6000 euro o 7560 euro (in casi eccezionali). Le due cifre sono adeguate alla composizione del nucleo. L’Assegno copre la differenza fra gli introiti già percepiti dal nucleo (provvidenze assistenziali largamente incluse) e, appunto, il limite reddituale, cioè quello che manca per arrivare a 6.000 o a 7.560 euro moltiplicate per alcuni indicatori (scala di equivalenza) di cui si dirà dopo

Iniziamo con la platea. L’Assegno di inclusione è rivolto solo a nuclei in cui siano presenti minori, persone con disabilità, persone con più di 60 anni di età, residenti in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in via continuativa.

Veniamo poi ai criteri relativi alla situazione economica del nucleo.

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