Lavoro: in Europa la maggioranza delle persone con disabilità tagliata fuori da un mercato del lavoro di qualità

Immagine di colloquio di lavoroLe persone disabili sono occupate in misura minore, e con stipendi inferiori. Peggiore la situazione per giovani e donne. I dati dell’ultimo report del Forum europeo della disabilità

Il primo maggio si festeggia in molti Paesi la Festa dei lavoratori. Ma il lavoro (che si traduce in libertà, autorealizzazione e indipendenza) è ancora un territorio minato per gran parte dei cittadini europei con disabilità i quali non solo trovano meno lavoro, ma vengono anche pagati meno, rispetto ai concittadini senza disabilità.
La conferma arriva dai dati contenuti nel nuovo rapporto sui diritti umani del Forum europeo della disabilità “Diritto al lavoro”, pubblicato nei giorni scorsi, che restituisce una immagine desolante della situazione occupazionale e lavorativa dei cittadini con disabilità nell’EU.

Il dato principale è quello della totalità degli occupati: il rapporto mostra che solo il 51,3% delle persone attive con disabilità in età lavorativa nell’UE ha un lavoro retribuito. Inoltre, ancora una volta, le donne e i giovani risultano i gruppi più svantaggiati: solo il 49% delle donne e il 47,4% dei giovani con disabilità hanno un lavoro retribuito.

I PAESI PEGGIORI E MIGLIORI

Il rapporto, che indaga i singoli Paesi dell’UE, permette di tracciare una mappatura degli Stati dove la realtà occupazionale delle persone con disabilità è migliore o peggiore. Secondo i dati, la situazione è particolarmente grave in 4 paesi dell’UE: peggio di tutti fanno Grecia e Irlanda con il 32,6% delle persone con disabilità impiegate. Seguono la Croazia con solo il 37% e la Spagna con il 39%. L’Italia è nel gruppo più “di mezzo” col 51,6% di occupati. Meglio di tutti fanno Danimarca (60,1%), Estonia (64,9%), Lettonia (60,8%).

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