La ministra Locatelli: «Presto alcune persone sordocieche nei tavoli di lavoro del ministero»

Foto della IX Conferenza nazionale delle persone sordociecheAlessandra Locatelli lo ha annunciato dopo aver partecipato, domenica 16 aprile, alla IX Conferenza nazionale delle persone sordocieche, oraganizzata dall’omonimo comitato nato nel 1991 in seno alla Lega del Filo d’Oro.

Lucia, nata nel 2000, fa la bibliotecaria all’istituto alberghiero Einstein-Nebbia di Loreto (MC), dove ha studiato: appassionata di letteratura, il suo sogno è di lavorare nel mondo dell’editoria. Stefano invece, classe 1983, di Castel Volturno (CE), è laureato in giurisprudenza e sta frequentando la scuola scuola di giornalismo presso l’Università S. Orsola Benincasa di Napoli, per diventare giornalista professionista: qui un articolo che ha scritto per VITA in occasionne dell’ultima Giornata mondiale delle persone con disabilità. Patrizia, classe 1969, è nata all’estero ma ha sempre vissuto a Milano. È nata sorda e finché ha avuto un buon residuo visivo ha viaggiato molto per il mondo. L’insorgere della cecità le ha sconvolto la vita, ma dopo l’iniziale smarrimento ha approfittato dei tempi vuoti della pandemia per imparare il Braille.

Sono tre fra le testimonianze portate alla IX Conferenza Nazionale delle Persone Sordocieche, che si è svolta dal 13 al 16 aprile a Tivoli Terme (RM): un’importante occasione di incontro e di confronto che diventa anche un segnale di ripartenza forte dopo il duro stop imposto dalla pandemia. L’iniziativa, fortemente voluta dal Comitato delle Persone Sordocieche della Lega del Filo d’Oro, arriva a cinque anni dalla precedente: avrebbe dovuto svolgersi nel 2020, ma è stata rinviata per via del Covid. Una vicenda espressa fin da titolo che le persone sordocieche hanno scelto per l’appuntamento: “Avanti con coraggio, oltre ogni umana fragilità”. Se da un lato c’è l’omaggio a Sabina Santilli, fondatrice dell’Ente, il cui motto era “avanti e buon coraggio senza mai tirarsi in indietro”, dall’altro c’è la riflessione sulla determinazione e l’impegno che le persone sordocieche mettono per andare oltre i limiti imposti dalle limitazioni sensoriali, oltre le difficoltà, oltre ogni umana fragilità. Simbolo della Conferenza è unna locomotiva, realizzata in carta oliata da Lucio Pais, un utente della Sede Territoriale di Napoli. Il logo è stato oggetto di un “Concorso per idee”.

Oltre 70 persone sordocieche seguite dalla Fondazione, provenienti da tutta Italia, si sono dunque ritrovate a Tivoli insieme a circa altre 200 persone fra volontari, interpreti e tecnici per le tecnologie assistive. «In questi anni in cui la pandemia ci ha fatto vivere una condizione di doppio isolamento a causa del blocco dei servizi che permettono la nostra autonomia e del distanziamento sociale che ci ha privati della possibilità di usare il tatto, per noi indispensabile per orientarci e comunicare, ci siamo scoperti ancora più fragili, ma abbiamo compreso che era necessario andare oltre, superando giorno dopo giorno le nostre difficoltà. In questo periodo per noi doppiamente buio e silenzioso, però, non ci è mai mancato il supporto della Lega del Filo d’Oro, che ha saputo riadattare il proprio modello di intervento per non farci mai sentire soli», sottolinea Francesco Mercurio, Presidente del Comitato delle Persone Sordocieche della Fondazione. «Questa Conferenza è un’occasione molto importante perché ci permette di ricordare ciò che chiediamo da sempre, ovvero che ci siano riconosciuti gli stessi diritti degli altri e di essere messi nelle condizioni di vivere le nostre vite perseguendo la massima autonomia possibile e partecipando alla vita del Paese. Il coraggio ce lo ha insegnato Sabina Santilli, l’impegno ad andare oltre le difficoltà, oltre ogni umana fragilità, ce lo mettiamo noi. Chiediamo semplicemente di avere tutti gli strumenti necessari per farcela».

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