Riforma anziani: dopo il sì di Montecitorio il ddl è legge

Foto di mani di anzianiOk dalle Camere alla legge delega: previsto il riordino, la semplificazione, l’integrazione e il coordinamento, delle disposizioni legislative vigenti in materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria alla popolazione anziana

Dopo il sì incassato anche da Montecitorio, è legge il testo del cosiddetto “ddl anziani”, ovvero il disegno di legge che disciplina alcune deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane, al fine di dare vita a una articolata riforma del sistema, con particolare riguardo agli anziani non autosufficienti, in attuazione a uno degli obiettivi del PNRRQui il testo.

OBIETTIVI DI RIFORMA
Punto focale del provvedimento, che dovrà poi trovare gambe attraverso decreti legislativi da approvarsi entro il 31 gennaio 2024, il riconoscimento del diritto per le persone anziane a determinarsi in maniera indipendente, libera, informata e consapevole con riferimento alle decisioni che riguardano la loro assistenza, nonché alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio. Il provvedimento parte anche dal principio di semplificazione e integrazione delle procedure di valutazione della persona anziana non autosufficiente.
Con queste premesse, la legge delega il Governo per la tutela della dignità e la promozione delle condizioni di vita, di cura e di assistenza delle persone anziane attraverso la ricognizione, il riordino, la semplificazione, l’integrazione e il coordinamento, sotto il profilo formale e sostanziale, delle disposizioni legislative vigenti in materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria alla popolazione anziana.

I PROVVEDIMENTI PREVISTI
Il testo è composto di 9 articoli e, in sintesi, prevede:
– l’effettuazione, in una sede unica, mediante i “punti unici di accesso” (PUA), di una valutazione multidimensionale finalizzata a definire un “progetto assistenziale individualizzato” (PAI), che indicherà tutte le prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali necessarie per la persona anziana.
– la definizione di una specifica governance nazionale delle politiche in favore della popolazione anziana, con il compito di coordinare gli interventi;
– la promozione di misure a favore dell’invecchiamento attivo e dell’inclusione sociale;
– la promozione di nuove forme di coabitazione solidale per le persone anziane e di coabitazione intergenerazionale, anche nell’ambito di case-famiglia e condomini solidali, aperti ai familiari, ai volontari e ai prestatori di servizi sanitari, sociali e sociosanitari integrativi;
– la promozione d’interventi per la prevenzione della fragilità delle persone anziane;
– l’integrazione degli istituti dell’assistenza domiciliare integrata (ADI) e del servizio di assistenza domiciliare (SAD);
– il riconoscimento del diritto delle persone anziane alla somministrazione di cure palliative domiciliari e presso hospice;
– la previsione d’interventi a favore dei caregiver familiari.

Viene demandata ai decreti legislativi delegati anche:
– la definizione di popolazione anziana non autosufficiente;
– la definizione del sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente (SNAA).

TERZO SETTORE: “SODDIFATTI. ORA PIÙ RISORSE”
In merito all’approvazione del testo, così il Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore: “Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione in via definitiva del cosiddetto Ddl Anziani. Parlamento e Governo hanno accolto, nel corso dell’iter del provvedimento, diverse proposte provenienti dal mondo del Terzo settore per realizzare una migliore integrazione socio-sanitaria, nell’ottica di garantire autonomia, e non solo assistenza, alle persone non autosufficienti”.
I prossimi step saranno cruciali per determinare l’efficacia del provvedimento nel perseguire gli obiettivi prefissati, a partire dalla necessaria previsione di adeguati investimenti: non può esistere un welfare ‘a costo zero’ e per invertire la tendenza che vede la nostra rete socio-sanitaria sempre più fragile, c’è bisogno di un importante impegno di risorse. Inoltre, – prosegue Pallucchi – ci aspettiamo un concreto coinvolgimento del Terzo settore sin dalla messa a punto dei futuri decreti attuativi del disegno di legge e poi nella sua concreta attuazione sui territori, per una governance multilivello in grado di aumentare la qualità delle misure”.
“Il Terzo settore è portatore di competenze, esperienza e visione in questo campo: pochi giorni fa abbiamo presentato alle istituzioni il Manifesto ‘Verso un nuovo sistema di welfare’ che ci auguriamo possa essere una base di partenza per realizzare in Italia un sistema di welfare accessibile a tutti, inclusivo e al fianco delle persone” conclude Pallucchi.

Fonte: disabili.com