Venerdì 3 marzo in tutto il mondo si celebra la Giornata mondiale dell’udito, promossa dall’OMS

Il tema è: “Un udito sicuro per tutti! Facciamo in modo che diventi realtà”

Il primo evento si tenne nel 2007. Prima del 2016 la Giornata Mondiale dell’Udito era conosciuta come Giornata Internazionale della Cura dell’Orecchio.

In tutto il mondo si svolgono eventi  https://www.who.int/campaigns/world-hearing-day/2023, in Italia  si rinnova la Maratona dell’Udito                                     organizzata dalla Società italiana di otorinolaringologia e chirurgia cervico-facciale (SIOeChCF) in collaborazione con la Società italiana di audiologia e foniatria (SIAF) e con il sostegno di ventitré associazioni ETS di pazienti.

La sordità o ipoacusia (perdita dell’udito) è una condizione molto comune e diffusa. L’OMS stima che il 20% circa della popolazione mondiale ne sia affetta e che si manifesti in maniera invalidante in circa 430 milioni di persone. L’incidenza aumenta con l’aumentare dell’età e quindi, con l’elevarsi della durata della vita, sempre più persone ne risultano affette. L’ipoacusia ha rilevanti conseguenze non solo audiologico-riabilitative e mediche, ma anche psicologiche, sociali ed economiche.

Ha conseguenze negative sullo stato di salute globale della persona che ne è affetta, che tenda a isolarsi, deprimersi, arrabbiarsi: ne risulta ridotta l’autostima e, in generale, la qualità della vita. Negli anziani è inoltre stata correlata al deterioramento cognitivo e a un incremento significativo del rischio di cadute, con conseguente aumento di morbilità e mortalità.
In età infantile l’ipoacusia può compromettere in varia misura lo sviluppo del linguaggio, l’apprendimento e lo sviluppo neuropsicologico del bambino; successivamente avere un impatto negativo sul suo inserimento sociale e lavorativo.

Attualmente lo screening audiologico neonatale – obbligatorio in Italia e inserito nei Livelli essenziali di assistenza (LEA) dal 2017 – e l’avanzamento tecnologico nel campo delle protesi acustiche, soprattutto degli impianti cocleari, permettono una diagnosi precoce e un trattamento ottimale sin dai primi mesi di vita. Si possono quindi ottenere ottimi risultati in termini di sviluppo del linguaggio, che in molti casi è analogo a quello di tutti gli altri bambini.
Per ridurre le possibili conseguenze negative la perdita uditiva dev’essere identificata e trattata il prima possibile.

Oltre il 60% dei problemi di udito può infatti essere identificato e affrontato a livello delle cure primarie e l’integrazione tra il medico specialista (otorinolaringoiatra o medico audiologo) e i servizi di assistenza primaria porta enormi vantaggi.

A Torino  l’ASL Città di Torino  aderisce all’iniziativa con visite gratuite di screening e valutazione audiometrica organizzate

è possibile una visita gratuita  in  ambulatori aperti il 3 marzo:

c/o
Ospedale Martini – ambulatorio Orl 4 piano stanze 11 e 12 dalle 14 alle 19
Ospedale San Giovanni Bosco: ambulatorio Orl 1 piano, dalle 13 alle 19

con presenza di volontari dell’APIC per accoglienza

Fonte: apic.it