di Fabio Rossignoli e Ilaria Olivetti
Si è tenuta a Torino il 22 e il 23 gennaio, Stati Genderali, l’assemblea nazionale della comunità LGBTQIAP+ quest’anno con un’attenzione particolare anche su disabilità e neurodiversità.
Un focus importante che sottolinea l’intersezionalità e le matrici comuni delle lotte all’abilismo e all’omotransfobia accomunate non solo dal tema della discriminazione ma anche dal tema dei corpi, conformi e non, e dalla necessaria rivendicazione del diritto a poter scegliere e decidere per essi.
Per questi motivi, sono tate attuate numerose accortezze per garantire la più totale accessibilità e partecipazione: spazi fisici di discussione con accessi privi di barriere architettoniche, parcheggio interno, spazio di decompressione, traduzione in LIS.
I temi dell’assemblea hanno spaziato dalla libertà di manifestazione, al razzismo e capitalismo con tavoli tematici dedicati a diversi ambiti ben precisi:
Temi con l’obiettivo preciso di condividere con tutte le persone idee e bisogni per arrivare a poter esprimersi al meglio e definire insieme gli spazi di lotta comune che, riferiscono gli organizzatori e le organizzatrici, non vanno ridotte “a questione di mero ordine pubblico, con l’idea che, fra le altre cose, le misure sempre più stringenti non riguardano più soltanto la repressione dell’attivismo radicale o la guerra al tempo libero, ma anche la libertà di manifestazione delle realtà più istituzionali.”
L’intersezionalità delle lotte è un tema quanto mai attuale: nel 2022, con il nostro Progetto Prisma che si occupa specificamente di doppia discriminazione, abbiamo seguito molte persone disabili appartenenti alla comunità LGBTQIAP+ che portavano, quale vissuto comune, il sentimento di esclusione da una e dall’altra parte.
Una pietra miliare, quindi, questi Stati Genderali che segnano un punto di non ritorno verso reciproche aperture e nuove inclusioni.
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