Minori e salute mentale: mancano i neuropsichiatri infantili e non ci sono posti letto sufficienti: 395 in tutta Italia, dovrebbero essere almeno 700

Foto di bambino di spalleIl 16 e il 17 dicembre all’Università di Brescia si terrà il primo Convegno nazionale dedicato agli specializzandi di neuropsichiatria infantile.

Il numero di bambini affetti da disturbi psichiatrici e neurologi è in forte aumento, mancano però i neuropsichiatri specializzati nella cura. Mancano anche i posti letto nei reparti di neuropsichiatria infantile: 395 su tutto il territorio nazionale a fronte di un fabbisogno di almeno 700. Secondo la Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile e dell’adolescenza (SINPIA) è un bisogno primario per il Paese quello di formare giovani specialisti, portando a 400 la soglia minima dei posti annui di specializzazione.

Il convegno. Promosso da Sinpia e dal Collegio dei Direttori delle Scuole di Specializzazione in Neuropsichiatria Infantile, il convegno organizzato a Brescia per la prossima settimana vuole creare una un’occasione di confronto tra i professionisti “senior” e le giovani generazioni. queste ultime infatti saranno chiamate a rispondere a un bisogno sempre più impellente, dato l’aumento esponenziale di disturbi psichiatrici e neurologici tra i più piccoli, anche come conseguenza della pandemia – sottolinea la Prof.ssa Elisa Fazzi, Presidente SINPIA e Direttore della U.O di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili e Università di Brescia, nonché Presidente e promotrice del convegno.

La neuropsichiatria infantile. La disciplina si occupa di tutte le patologie neurologiche e psichiatriche dell’età evolutiva, ovvero fino a diciotto anni, tra cui: l’autismo, le disabilità complesse, i disturbi dell’apprendimento e del linguaggio, l’epilessia, i disturbi del movimento, depressione e disturbi dell’umore, della condotta e della personalità. Ancora: i disturbi del comportamento alimentare, le tendenze all’autolesionismo e le dipendenze da sostanze, tanto per citare qualche esempio. e oggi il neuropsichiatra infantile può essere una figura centrale anche per la dipendenza da internet e dai social media.

Le richieste di SINPIA. Secondo la professoressa Fazzi è necessario che la programmazione universitaria in corso non lasci questa disciplina senza risorse: sono necessari quattrocento nuovi specialisti all’anno, considerando i dati epidemiologici e il turnover legato all’età media degli attuali neuropsichiatri infantili. qualcosa è già stato fatto: quest’anno sono previsti 283 nuovi posti nelle scuole di specializzazione, di cui 251 attribuiti dal MIUR e 32 messi a disposizione dalla Regioni. si tratta di un numero tre volte superiore a quello di tre o quattro anni fa, eppure con queste cifre comunque non si riesce a coprire il fabbisogno.

Rischi in prospettiva e soluzioni. Se non si affronta seriamente il problema, tra qualche anno l’Italia si ritroverà a non avere neuropsichiatri infantili sufficienti ad affrontare i problemi e i disagi di bambini e adolescenti. di conseguenza le comunità terapeutiche per i minori e le strutture che in genere si occupano di questi temi non riusciranno a dare l’assistenza necessaria a chi ne avrà bisogno. Perché questo non accada, è necessario investire nell’attività di ricerca per le nuove terapie di precisione, per la sperimentazione di nuovi metodi riabilitativi, per l’uso e per la diffusione di nuove tecnologie. contemporaneamente bisogna affrontare con decisione la carenza di personale nei servizi di neuropsichiatria infantile e per l’adolescenza – continua la Prof.ssa Fazzi, così da non avere carenze drammatiche nei prossimi anni.

Fonte: repubblica.it