La denuncia: “Tenuti fuori dal Pala Alpitour perché ciechi, ma per il musical avevamo i biglietti”

“Avevamo i biglietti per la platea nell’arena del Pala Alpitour ma non ci hanno lasciato andare perché siamo non vedenti”. Gianni Laiolo, 61 anni, è ancora arrabbiatissimo quando racconta quello che è successo a lui e alla sua compagna di amici ieri sera. Erano in nove, sei non vedenti e tre accompagnatori, avevano acquistato i biglietti per lo spettacolo Notre Dame de Paris, “nove posti in platea, sesta fila perché  – dice Laiolo, che è presidente dell’Unione Ciechi di Torino – Non potrò vedere lo spettacolo ma voglio godermi la musica da vicino e in una poltrona comoda”.

La piccola comitiva, Laiolo e la moglie e quattro amici arrivati da Bologna per visitare Torino e assistere allo spettacolo, si sono presentati insieme agli accompagnatori ai controlli e sono entrati senza problemi. “Quando siamo entrati per raggiungere i nostri posti, però – spiega – siamo stati fermati da uno steward, proprio in cima alle scale prima di scendere nell’arena. Ci ha detto che non avremmo potuto scendere per motivi di sicurezza, ma non ha senso. Eravamo accompagnati  e non è certo la prima volta che mi godo uno spettacolo o un concerto in platea al Pala Alpitour”.

La discussione è durata almeno un’ora. Lo steward ha chiesto l’intervento della polizia che vigilava sulla sicurezza dell’evento “ma anche l’ispettrice ci ha detto che non avremmo potuto assistere allo spettacolo dai posti che avevamo comprato spendendo anche una bella cifra”. Secondo la  ricostruzione di chi in quel momento si occupava della vigilanza all’interno del palazzetto, invece, il gruppo di spettatori si sarebbe presentato tardi, pochi minuti prima dell’inizio dell’evento, e avrebbe rifiutato un posto con un’acustica adeguata dove il prezzo dei biglietti era simile a quello che avevano acquistato in platea.

Secondo Laiolo si trattava di una sistemazione di fortuna, “ci hanno messo le sedie nella galleria, lì vicino alle rampe che portano alla platea”, dice Laiolo. ll gruppetto è rimasto lì qualche minuto poi se ne è andato. “È stato discriminante – racconta – Non c’era niente che ci impedisse di assistere come tutti gli altri. I nostri interlocutori hanno tirato in ballo piazza San Carlo, ma noi non abbiamo problemi di mobilità, al braccio dei nostri accompagnatori vedenti saremmo potuti uscire come tutti gli altri in caso di necessità”.

Non è certo la prima volta che Laiolo frequenta teatri e palzzetti. “Ho visto i Pooh, Giorgia, Renato Zero, sono stato al Palalpitour almeno sei o sette volte sempre con queste modalità e non ho mai incontrato problemi. Paghiamo il biglietto ai nostri accompagnatori per non gravare sull’organizzazione e non avere problemi.  Questo episodio mi ha molto amareggiato”.

Fonte: larepubblica