L’emarginazione degli studenti e delle studentesse con disabilità nel mondo

Ragazzo disabile allo studio«Gli studenti e le studentesse con disabilità continuano ad essere uno dei gruppi più emarginati quando si tratta di accedere a un’istruzione di qualità ed equa»: lo dicono dall’IDA, l’Alleanza Internazionale sulla Disabilità, che in vista del prossimo Vertice sulla Trasformazione dell’Istruzione, in programma nell’àmbito della 77^ Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ricorda agli Stati Membri dell’ONU che l’istruzione inclusiva è l’unico modo per raggiungere l’Obiettivo 4 (“Istruzione di qualità”) dell’Agenda ONU 2030, in riferimento a tutti gli studenti con disabilità, ovunque si trovino.

Sin troppo spesso siamo costretti a denunciare su queste pagine le carenze dell’inclusione scolastica nel nostro Paese, parlando di volta in volta di mancata continuità nell’inserimento di alunni e alunne con disabilità, di carente se non nulla formazione degli insegnanti specializzati, per arrivare a vere e proprie situazioni di discriminazione, che richiedono sin troppo spesso l’intervento di Sentenze e pronunciamenti vari.
E tuttavia, l’Italia la strada della “scuola di tutti pe tutti” l’ha imboccata ormai dalla fine degli Anni Settanta e se tale modello viene visto con favore da molti altri Paesi del mondo, ciò significa che la situazione, a livello internazionale, è ben più complicata.

Per rendersene conto, basta leggere quanto diffuso recentemente dall’IDA, l’Alleanza Internazionale sulla Disabilità, secondo la quale i dati disponibili certificano con chiarezza che «gli studenti e le studentesse con disabilità continuano ad essere uno dei gruppi più emarginati quando si tratta di accedere a un’istruzione di qualità ed equa».
Secondo le stime dell’UNICEF, infatti, «dei circa 240 milioni di bambini e bambine con disabilità nel mondo, essi hanno il 16% di probabilità in meno di leggere o di farlo a casa propria, rispetto a quelli e quelle senza disabilità; inoltre, hanno il 42% in meno di possibilità di avere capacità di lettura e di calcolo di base e il 49% in meno di possibilità di frequentare la scuola». Un quadro, questo, ulteriormente aggravato dalla pandemia, con i relativi lockdown, nonché dai conflitti armati presenti in varie parti del mondo. A tal proposito, un sondaggio condotto dall’IDA stessa ha rilevato che il 17% degli interpellati ha abbandonato gli studi durante la pandemia e che tra quelli che hanno frequentato le lezioni a distanza, solo il 29% ha trovato accessibili le piattaforme online.

Alla luce di quanto detto, dunque, l’IDA ha accolto con favore la convocazione di un Vertice sulla Trasformazione dell’Istruzione da parte del Segretario Generale delle Nazioni Unite, in vista dell’ormai prossima 77^ Assemblea Generale delle Nazioni Unite, «esortando gli Stati Membri dell’ONU a ricordare il loro impegno nel garantire l’accesso a un’istruzione di qualità, inclusiva ed equa per gli studenti e le studentesse con disabilità, come sancito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità e dall’Obiettivo 4 (Istruzione di qualità) dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, oltre a sollecitare l’adempimento dei 229 impegni presi in materia di istruzione inclusiva al Vertice Globale sulla Disabilità del febbraio scorso (Global Disability Summit)».

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(ca/la)