Dialogo sulla bisessualità al Salone del Libro

di Anna Vento

Dialogo sulla bisessualità – Giuseppe Burgio, autore di “Fuori Binario Bissessualità maschile e identità virile” è il nome dell’incontro avvenuto al Salone del Libro e in collaborazione con Coordinamento Torino Pride e ente Servizio LGBT del Comune di Torino. Il volume analizza in modo inedito la bisessualità maschile e le sue implicazioni all’interno di una società eteronormata. Ne emerge una sessualità fluida che mette in crisi un’identità virile stereotipata.

L’assessore al Welfare, Diritti e Pari opportunità, Jacopo Rosatelli, ha parlato di come il servizio LGBT del Comune di Torino sia un servizio che fa cultura, ricerca e di come svolga un’attività meritoria anche dal punto di vista intellettuale e non solo di ordinaria amministrazione. L’unione delle due attività è ciò che anima il servizio. Non bisogna mai avere paura del confronto, della curiosità, di poter cambiare idea: ecco perché invita a leggere il libro che definisce interessante e illuminante.

L’orientamento sessuale è l’attrazione emozionale, romantica e/o sessuale di una persona per un individuo, non è quindi una malattia o un vizio. L’identità sessuale, invece, si compone dalla percezione di sé, dalle preferenze sessuali, dalle persone con cui si fa sesso, dai sogni erotici, dai porno scelti, o dalle fantasie romantiche. L’insieme di questi da origine all’identità pubblica che si decide di assumere e che rispecchia quella privata. Molto spesso sono coerenti, è il caso delle donne, ma esistono comportamenti che non corrispondono a questa coerenza nel mondo maschile. Il compito dell’autore è comprendere e dare voce a queste diversità che, diversamente, rimarrebbero nell’ombra.

L’autore affronta la questione prima e soprattutto ricordando la sua esperienza personale di ventenne dichiarato gay e con un compagno, ma segretamente coinvolto in una relazione con una donna. Gli studi sono avanzati da allora, ma nell’acronimo la “b” di bisessualità rimane ancora poco chiara ai più. Non esistono romanzi o locali per bisessuali, non ci sono scritti sul loro vissuto intrapsichico e non c’è niente su come si relazionano agli altri e alle altre. Questa mancanza di conoscenza è parallela a una mancanza di visibilità del movimento bisessuale. La sua intenzione è stata quella di scrivere un libro che avrebbe voluto leggere quando era adolescente e non riusciva a vivere liberamente la sua sessualità a causa dei pregiudizi sociali.

Il primo tentativo è stato quello di creare un dossier di comportamenti bisessuali per dare visibilità a un comportamento diffuso che si crede, in realtà, non esistere. L’identità in cui ci si riconosce è spesso in disaccordo con il comportamento realmente applicato, non tutti quelli che hanno un comportamento bisessuale assumono la medesima identità. A volte c’è il rifiuto del termine stesso, i ragazzi preferiscono definirsi queer o si riconoscono una fluidità sessuale. C’è una forte intersezione, anche se i termini non coincidono. Le bisessualità, fluidità sessuale, pansessualità, asessualità esistono e richiedono diritti: molte persone che assumono un’identità bisessuale, non la dichiarano perché non è conveniente agli occhi della società che tende a categorizzare con troppa fretta. Scegliere di non esporsi è una semplificazione per poter vivere meglio la propria vita di coppia ed evitare i giudizi quali “non vuoi prenderti la responsabilità di dichiararti gay o lesbica”, o ancora “hai il doppio delle possibilità” e altri luoghi comuni.

In questo continuum che esiste tra etero e omosessualità esistono desideri, orgasmi e comportamenti che non rientrano esattamente né in una categoria né nell’altra. Il concetto di identità sessuale dovrebbe essere retrospettivo, prima si vive e si sperimenta, poi ci si interroga sulla propria costruzione di sé. Non sempre la propria storia è omogenea e costante, e questo non rappresenta un problema ma un arricchimento.