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ART&SOUND NIGHT
 
a cura di Olga Gambari

GIORGIO RUBBIO

Santena (TO) 1980
Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino
giorgiorubbio@libero.it

PERSONALI
2006. Rasoterra, galleria Weber & Weber, Torino
2004. Legami di sangue, galleria Weber & Weber, Torino
2002. Nel contemporaneo, Pinacoteca Civica Galileo Cattabriga, Bondeno (FE)
2001. Le mostre della Manica Lunga, Accademia Albertina di Belle Arti, Torino
COLLETTIVE
2006. Un uomo solo al comando, Museo Immaginario, Domodossola
2006. Fresco & Salty 2, Mylos art space, Thessaloniki, Grecia
2006. Fresco & Salty 2, Margaris Gallery, Amfilochia, Grecia
2005. Via Crucis, Chiesetta S. Vigilio sul Doss, Vigo di Ton (TN)
2004. 3° Premio Internazionale Biennale d’Incisione, Museo di Arte Contemporanea e del Novecento, Monsummano Terme (PT)
2004. Via Crucis, Santuario di S. Romedio, Sanzeno (TN)
2003. Calendar!, Studio Tommaseo, Trieste
2003. Carnevalesca, Auditorium di San Lorenzo, Cento (FE)
2003 . Nel disegno, la mano veggente, galleria Corraini, Mantova
2003 . Caput Vertiginis, galleria Weber & Weber, Torino
2003 . Arte in giardino, Cles (TN)
2002. Decorattiva, Rocca di Cento (FE)
2002. XXVIII Biennale di Alatri, 3° Rassegna Nazionale delle Accademie di Belle Arti, Alatri (FR)
2000. BIG Biennale arte emergente, Lingotto, Torino

Quando lavora ai suoi disegni Giorgio Rubbio pensa completamente alla dimensione della pittura. La sua è una rarefazione del segno e della composizione, che parte da una concezione pittorica classica per riflessioni estetiche ed emozionali.Al centro sempre la figura, ombreggiata ed evanescente su una grande campitura chiara del foglio. Un fanciullo efebico, il cui ritratto viene eseguito dettagliatamente nel capo, nei piedi e nelle mani, mentre il corpo presenta una sorta di collage con una stoffa d’arredo, una cineseria finemente cesellata in punta di matita, che sembra tatuata sulla pelle. Le sue figure animano situazioni allegoriche, dove interagiscono uccelli in volo, agnelli e fiori, una natura che si fonde in modo panico con il soggetto, in convolvoli grafici quasi astratti. L’atmosfera aulica concede subito un senso di grazia delicata, ma qua e là sono sparsi elementi che scoprono, invece, una sottile crudeltà di fondo,magari nel filo che imprigiona un uccellino o nella stretta rabbiosa di una mano. L’ultimo ciclo di lavori di Rubbio si intitola Stagnanti e l’acqua è l’elemento dentro a cui figure estatiche a mezzobusto si immergono o stanno accanto, apatiche e contemplative.Volti che sfociano nell’autoritratto, con un segno più marcato e colori più forti. L’acqua evoca passaggi, superficie ambigua e pericolosa, che smuove e incrina, anche in questo caso, l’apparente equilibrio armonico della narrazione simbolica.

GIORGIO RUBBIO


Rostri ictus
, 2005 – Matita, colori a olio e lucido su carta, 105,5x77 cm


Lallum
, 2005 – Matita, colori a olio e lucido su carta, 55,5x117,5 cm


Putator, 2005 – Matita, colori a olio e lucido su carta, 106x77 cm


Exercitum ducere
, 2005 – Matita, colori a olio e lucido su carta, 116,5x144,5 cm


Stagnanti (dittico), 2006 – Matita, colori a olio e lucido su carta, 100x80 cm ognuno


Stagnanti
, 2006 – Matita, colori a olio e lucido su carta, 100x85 cm