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ZONA ARRIVI
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ART&SOUND NIGHT
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ZONA ARRIVI

PASSAPORTO
Alessandro Gioiello
Eva Frapiccini

WORK IN PROGRESS
Luigi Gariglio


Nell’ambito della ormai consolidata manifestazione Nuovi Arrivi, il progetto Zona Arrivi costituisce un recente territorio che si è aperto dalla scorsa edizione grazie alla collaborazione con UniCredit Private Banking - Gruppo UniCredit e che quest’anno si è ampliato ulteriormente.
Con Passaporto, a partire dalla precedente rassegna, ai giovani artisti che partecipano si offre la possibilità di venire selezionati per due premi, una residenza-studio in una città europea e l’acquisizione di un’opera che entra a far parte della collezione d’Arte Contemporanea del Gruppo UniCredit. La novità dell’edizione 2006, invece, è costituita da work in progress, un laboratorio che ha affiancato l’elaborazione dell’esposizione finale ospitata all’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, con il coordinamento di un artista senior per la produzione di un’opera collettiva. Luigi Gariglio ha così lavorato sul tema del rapporto tra normalità e anormalità con i sei artisti invitati, in un confronto da cui è nata un’installazione sonora, che fa da sfondo ai singoli lavori degli artisti presenti in mostra. Inoltre, proprio una foto dello stesso Gariglio è stata acquisita dal Gruppo UniCredit come simbolo del tema affrontato durante il workshop. Con il sostegno di UniCredit, quindi, si è cercato di toccare i punti fondamentali nel percorso formativo di un artista, che sono costituiti
dalla possibilità di un soggiorno all’estero, dallo svolgere una produzione di gruppo e dall’entrare a far parte di una collezione internazionale. Con Zona Arrivi l’identità storica di Nuovi Arrivi si caratterizza sempre più come un insieme importante di azioni indispensabili all’affermazione della giovane arte emergente.

Olga Gambari

PASSAPORTO

ALESSANDRO GIOIELLO .PASSAPORTO

A UN ANNO DALLA TUA PARTECIPAZIONE A NUOVI ARRIVI , DOVE STA ANDANDO IL TUO SGUARDO?
Partecipare a Nuovi Arrivi lo scorso anno è stato un momento importante per me, innanzitutto perché ho potuto mostrare i miei lavori ad un pubblico più vasto di quanto mi fosse capitato prima di allora, e allo stesso tempo perché è stato una prova di auto-verifica e critica nei confronti del mio lavoro. Ciò che più mi interessa in questo periodo è lavorare per cercare di dare un’identità forte al mio linguaggio.

L’ESPERIENZA PIÙ IMPORTANTE DELL’ANNO PASSATO
Direi la partecipazione al workshop tenuto da Stefano Arienti alla Fondazione Spinola-Banna per l’Arte a Poirino (To), coordinati da Gail Cochrane e Guido Costa. Per dieci giorni abbiamo lavorato con grande entusiasmo, dando vita a una mostra che ha sorpreso tutti. Un’esperienza che ha lasciato in me un segno importante, e che sicuramente ha contribuito a trovare nuove energie e ragioni per continuare il mio percorso di ricerca. Insieme, però, mi ha dato una grande soddisfazione entrare a far parte di una collezione prestigiosa come quella dell’UniCredit, grazie all’acquisizione realizzata nell’ambito di Nuovi Arrivi.

COME È STATO IL TUO RAPPORTO CON BERLINO?
Positivo, senza dubbio! Ho avuto l’opportunità di scoprire una città che mi incuriosiva da sempre ma che non avevo mai avuto modo di visitare prima.Viverci per quasi quattro mesi mi ha permesso di avere uno sguardo critico e disincantato del posto.
È una città che soffre ancora per il proprio passato e che deve sciogliere alcuni nodi presenti nel suo tessuto, sensibilmente percepibili, ma allo stesso tempo è un luogo che offre la possibilità di vivere e partecipare all’intensa vita culturale con costi e modalità accessibili a tutti. Ma la fortuna più grande è stata quella di essere riuscito ad ottenere un ampio studio negli spazi della Karl Hofer Gesellschaft, una società no-profit partner dell’UdK (Universitaet der Kuenste) di Berlino. Un’ex industria manifatturiera ristrutturata, in cui lavoravano anche altri artisti negli atelier, dove stare tranquillo per un lungo periodo di tempo, dedicandomi esclusivamente alle mie idee. Questo mi ha permesso di avere un approccio in qualche modo più onesto e attento nel processo di elaborazione dei miei progetti.

A COSA STAI LAVORANDO?
Sto lavorando a diverse cose, per esempio sull’idea di scultura morbida, o a progetti per quadri, ma riguardo a questi ultimi ciò che davvero adesso mi interessa è uscire dalla bidimensionalità. Invece durante il mio soggiorno studio ho realizzato un’installazione composta da decine di palloncini, sculture/oggetti cuciti con diverse stoffe colorate, su cui sono stampate immagini fotografiche elaborate digitalmente. Le foto le ho attinte da un immaginario che spazia da Fragonard agli attentati compiuti in giro per il mondo negli ultimi anni, mescolando la storia dell’arte alla cronaca recente. In questo lavoro, che si intitola Road Runner-Ricordi di un’estate, ho avuto l’aiuto di una sarta tedesca, conosciuta proprio in Germania. Mi piace pensare che questo lavoro, frutto della mia permanenza a Berlino, possa essere il risultato dell’incontro tra esperienze di persone diverse.Mi diverte pensare all’arte come ad un grande gioco di società.

Studio per Road Runner (ricordi di un’estate)
2006 – Stampa digitale su raso, tessuti e poliestere, installazione di dimensioni variabili

EVA FRAPICCINI .PASSAPORTO

A UN ANNO DALLA TUA PARTECIPAZIONE A NUOVI ARRIVI , DOVE STA ANDANDO IL TUO SGUARDO?
Sempre verso l’approfondimento di vicende umane particolari, colpite da eventi storici passati, ormai non più importanti per la stampa. Mi accade spesso di trovarmi nei posti dove passa la notizia: Londra per le bombe l’anno passato, Parigi alle manifestazioni davanti alla Sorbona, le elezioni italiane dello scorso aprile. Ma se la notizia si sposta il giorno dopo, io preferisco rimanere invece in quei luoghi, capire cosa succede quando l’attenzione di massa se ne va, per entrare dentro al punto di vista di chi ci vive.

L’ESPERIENZA PIÙ IMPORTANTE DELL’ANNO PASSATO?
Ci sono stati vari eventi forti, ma forse la presentazione del mio libro Muri di piombo (monografia della Fiaf, 2005) è stato quello che mi ha dato di più. Il mio incontro con Londra è stato, invece, indimenticabile: sono arrivata il giorno prima delle bombe, dell’attentato alla metropolitana, per svolgere un reportage su Shazia Mirza, una comica pachistana. Con stupore mi sono ritrovata a vagare per una città che, a parte i pochi autobus in circolazione e la metropolitana chiusa, non lasciava trasparire alcun panico. La gente camminava ridendo, usciva dal lavoro, dopo aver visto varie edizioni speciali alla tv; persino nei luoghi colpiti, c’erano pochi curiosi, insomma la vita continuava. Mi sono chiesta cosa sarebbe successo in una città italiana, e se forse la Gran Bretagna, dopo anni vissuti nella tensione per gli attentati dell’Ira, non si sia abituata allo stato di emergenza.

COME È STATO IL TUO RAPPORTO CON LONDRA?
Londra è una metropoli curiosa, un crocevia di culture, forse l’unica città europea che rappresenti il concetto di melting pot globale. Per me, che amo osservare le varie culture e i modi di vivere, è perciò straordinaria. Al tempo stesso, ho notato una ricerca tra i miei coetanei, e colleghi, non di una estetica di vita, né di un ideale, ma di qualcosa che sia fuori dagli schemi, persino al di là del dogma di essere a tutti i costi originali. Ho notato la voglia di conoscersi e di creare qualcosa di compatibile col mondo e con le proprie idee.

A COSA STAI LAVORANDO?
Sto lavorando a più progetti, in particolare sull’esperienza che ha segnato tutta la mia estate.A giugno mi sono ritrovata a Sarajevo, ho conosciuto varie persone che hanno vissuto la guerra, ho ascoltato alcune storie. Sono tornata il mese dopo, ho incontrato ancora altri, e rivisto molte donne e uomini coraggiosi che cercano di non dimenticare, pur vivendo accanto al vicino che ieri lo minacciava. Sto lavorando con loro.Tornerò là prima della fine dell’anno, per realizzare un progetto.


Senza titolo
2006 – Stampa analogica, 150x100 cm

WORK IN PROGRESS

LUIGI GARIGLIO .WORK IN PROGRESS

MCD
Piccoli adesivi con definizioni di normalità/anormalità
Un tabellone con un elenco di definizioni
Una valigetta di pronto soccorso contro la normalità
Un video su un doppio monitor che racconti con immagini recuperate dal web le tante normalità (o se si vuole anormalità) possibili
Il lancio di palloncini pieni di oggetti comuni in polistirolo che esplodendo in cielo si spargono nella città come un virus
Un’auto parcheggiata a bloccare l’ingresso della mostra ai diversamente abili, ecc….

Ci siamo incontrati più volte: in un bar, in Accademia, per strada.
Il web è stato però il luogo principe degli incontri e degli scambi.
Eravamo un tutor e sei altri giovani artisti che avevano deciso di lavorare assieme ad un progetto.Arrivavamo tutti da percorsi diversi anche se taluni si erano già precedentemente incontrati e altri avevano in qualche modo collaborato in progetti antecedenti. Ci siamo confrontati, anche animatamente, su posizioni soggettive non sempre condivise circa il lavoro o i lavori da realizzare sul tema affidatoci: normalità/anormalità.
Volevamo che nascesse un lavoro leggero, condiviso, che fosse davvero il frutto delle relazioni che si instauravano e che potesse in qualche modo rappresentare il MCD (massimo comune denominatore) delle diverse esperienze soggettive, un qualcosa che ci rappresentasse come collettivo, che fosse il frutto di questa esperienza (workshop?) e che si librasse leggero nell’etere. Un lavoro fatto da ciascuno e condiviso da tutti, libero per quanto possibile dai generi e dalle etichette.
Un lavoro normale, o anormale se volete. È stato necessario “viaggiare insieme” ed esplorare le numerose alternative possibili – da taluni desiderate – ma spesso non davvero condivise da tutti, per arrivare infine in un incontro decisivo – verso fine luglio, mi pare di ricordare – a partorire il progetto definitivo. Esso si presenta come un breve loop sonoro frutto di registrazioni di suoni vissuti come normali dai singoli autori. Le singole diverse registrazioni realizzate sono state successivamente mixate in un testo sonoro condiviso.
Questo testo ha gradualmente preso forma e proprio mentre componevo queste brevi note, le prime registrazioni digitali venivano scambiate e condivise in rete tra i diversi autori.
Questi suoni si udiranno dall’esterno dell’Accademia, miscelati ai rumori della città e accompagneranno i visitatori attraverso l’ingresso e lo scalone fin dentro le sale espositive.
Il lavoro sarà registrato in un Cd e il titolo è MCD.

Luigi Gariglio
Torino, settembre 2006

LUIGI GARIGLIO

Torino 1968
www.luigigariglio.com

PERSONALI
2005. Miss Italia 2004, Forma, Milano
2004. Immagini dal Museo Lombroso, Galleria Mosaico, IV Chiasso, Biennale, Chiasso, Svizzera
2003. Persons in Prisons, Festival di Savignano, Rimini
2002. Immagini dal Museo Lombroso, Galleria Antonella Nicola, Torino
2002. Persons in Prisons, Galleria Associazione Antonino Paraggi, Treviso
2001. Marangoni Award, Fondazione Marangoni, Firenze
1995. Torino by night, Istituto Culturale Italiano, Lione, Francia

SELEZIONE COLLETTIVE
2006. The photographic portrait prize 2006, National Portrait Gallery, Londra, Inghilterra
2006. Storie, Atre, Alessandria
2006. Mostra fotografica, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Ciriè (TO)
2006 . Some People, Nepente Art Gallery, Milano
2005. Photocells, ICI, Italian Cultural Institute, Londra, Inghilterra
2004. Le collezioni del museo, Museo di Fotografia Contemporanea, Cinisello (MI)
2004. Eurogeneration, Palazzo Reale, Milano
2004. Collective, Nepente Art Gallery, Milano
2004. Da Guarene all’Etna 2004, GAM, Palermo
2004. Eco e Narciso, Cavallerizza Reale, Torino
2004. Sguardi e Immagini, Festival di Roma, Museo della città di Roma
2003. Da Guarene all’ Etna 2003, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene (CN)
2002. Passaggio di testimone, Padiglione Italia, Giardini di Castello, Venezia
2001. Selection from the new acquisitions, Stedelijk Museum, Amsterdam, Olanda
2001. Sguardi e Immagini, Fontana di Trevi Palace, Roma
1998. Archivio dello Spazio 1987/1997, Triennale di Milano, Milano
1995. Venti fotografi italiani, Carpi (MO)

PREMI
2006. Premio europeo IPRN “Changing Faces”Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, Milano - Museo di fotografia di Helsinki, Finlandia
2006. Selezionato per The photographic portrait prize
2006, National Portrait Gallery, Londra, Inghilterra
2003. Premio Marco Pesaresi, Festival di Savignano, Rimini
2001. Award for a photographic project, Fondazione Marangoni, Firenze
2000. Dintorni dello Sguardo II, Città di Genova

davideblanc@hotmail.com dalla serie Coming-out.it
2004 – C-print, 100x120 cm

ZONA ARRIVI