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ART&SOUND NIGHT
 
a cura di Olga Gambari

ANTONIO LA GROTTA

Torino 1971
Istituto Europeo di Design di Torino
Workshop con Paolo Verzone, Maurizio Galimberti e Jim Megargee
antoniolagrotta@hotmail.it

PERSONALI
2003. Urban Layers, Studio Macondo, Torino
2003. La Città. Tempo I, lento e grave, Machè, Torino
COLLETTIVE
2006. In Sede - Per Torino - Farsi Spazio 2005 - 36 artisti per luoghi non comuni, Divisione Servizi Culturali della Città di Torino
2005. Urbana - La città in trasformazione, galleria Zaion, Assessorato alla Cultura di Biella
2005. Fragments of Contemporary Urban Life, City Hall e Istituto Italiano di Cultura, San Francisco, Stati Uniti
2005. Contorni, Banca Sella, Torino
2003. Museo Nazionale di Banja Luka, Bosnia
2003. Riciclando 2003, Padova e spazio Cluster a Torino
2003. Immagini e parole: I dieci comandamenti, Amantes, Torino
2001. Il corpo, Castello di Verduno, Verduno (CN)

La Grotta decostruisce il linguaggio della fotografia per usarlo come alfabeto poetico e filosofico, partendo sempre da immagini prese dal contesto reale in maniera documentativa, oggettiva. Gli interessa raccontare questioni esistenziali, quelle relative sia alla sfera individuale sia collettiva, concetti come archetipi dell’umanità. Il significato della vita, il rapporto con il senso di colpa, lo spazio condiviso, la comunicazione tra gli individui. Singole immagini che monta come teoremi visivi, a cui dà forma anche con un forte senso pittorico e figurativo. Ritratti, interni ed esterni, alternati a moduli astratti, estrapolati da muri di cemento o lastre di marmo, allestiti in segmenti di due e tre foto, oppure in triangoli con la punta rivolta verso l’alto o il basso. È un modo per delineare un percorso di riflessione e conoscenza, che La Grotta sviluppa nei suoi lavori. Ospizio rappresenta la ciclicità infinita della vita, giovane/vecchio, morte/nascita, in un continuo avvicendarsi dove non c’è né inizio né fine. La città ideale è un luogo della mente, che parte dallo sguardo di un uomo e si apre in frammenti simbolici. Babele è l’ultimo lavoro, che si alza come un’utopia, dalla terra al cielo. L’uomo è condannato alla diversità e quindi all’incomunicabilità, alla solitudine, alla non condivisione, punito dal dio in un tempo ancestrale, con la negazione di un unico nome e di un’unica lingua.
Da qui la relatività assoluta al singolo individuo. Intanto rimane aperta la serie dei Ritratti di famiglia, ambienti vissuti e dettagli per descrivere chi li abita e li impregna.

ANTONIO LA GROTTA


La città ideale
, 2005 – Installazione, fotografia. Stampa lambda, 10 fotografie 50x63 cm


Ospizio
, 2004 – 3 trittici, fotografia. Stampa lambda, trittico #1 55x70 cm, 55x75 cm, 55x69 cm


Ospizio, 2004 – 3 trittici, fotografia. Stampa lambda, trittico #2 55x67,7 cm, 55x69 cm, 55x68,5 cm


Ospizio
, 2004 – 3 trittici, fotografia. Stampa lambda, trittico #3 55x70 cm, 55x69,5 cm, 55x69 cm


Senso di colpa, 2003 – Installazione, fotografia
Stampa lambda, 7 fotografie 30x46 cm, 30x44 cm, 30x38 cm, 30x43 cm, 30x38 cm, 30x38 cm, 30x44 cm