ENRICA BORGHI

Primo Liceo Artistico

Enrica Borghi inizia la sua attività espositiva nei primi anni ’90 presentando affascinanti
installazioni antropomorfe, realizzate con carte di caramelle e cioccolatini, shopper di plastica
da supermercato e altri svariati materiali che sono di per sé solo dei rifiuti non biodegradabili.
Con questi materiali di scarto realizza, ad esempio, delle Veneri di stile postpop,
che sono copie di statue classiche ricoperte di unghie finte o di bigodini, oppure degli
abiti-sculture “tessuti” con sacchetti di plastica cucita all’uncinetto. In questi lavori lei
s’ispira ad un’iconografia convenzionalmente considerata “Universo femminile” e domestico,
e questa ricerca di Gender la ripropone anche in opere fotografiche, dove si vedono
polli allo spiedo vestiti con guêpière e abbigliamento intimo femminile. Fanno parte
integrante di questo lavoro sull’identità femminile la pubblicazione di una finta rivista
di moda, Borghi in Fashion, e del libro Zapping in Love: il diario di una casalinga innamorata
dello scrittore Dylan Thomas. A Nuovi Arrivi Enrica Borghi presenta un elegante abito
femminile da sera (realizzato con tante bottiglie di plastica) agghindato con una lungo
strascico a coda. Così la donna che lo indossa può trasformarsi a suo piacere in Sirena
o Serpente, due iconogra.e classiche della pittura occidentale che identificano due
modi diversi di emancipazione da un mondo declinato al maschile.
Norma Mangione

“L’estro mi spinge a narrare
di forme mutate
in corpi nuovi”.
Ovidio

 

ENRICA

BORGHI

 

curriculum.pdf

Fata Morgana, 1999 - bottiglie di plastica, sacchi in polietilene, plexiglas, cm 170x80

 

Progetto alluminio, 2004 – carte di cioccolatini