E12WSS23

Servizio Inclusione Sensibilizzazione all’HC

rivolto a

  • scuole secondarie di primo grado
  • adatto a utenti con disabilità

obiettivi

  • far riflettere in maniera consapevole e competente sulla pervasiva presenza delle barriere architettoniche, delle barriere percettive e di quelle psicologiche nello spazio e nell’esperienza quotidiana delle persone
  • stimolare nella mente di bambini, ragazzi ed adulti l’ideazione e la progettazione delle eterogenee e multiformi possibilità di abbattimento di questi tre tipi di barriere
  • mettere in pratica, durante il laboratorio stesso, un esempio concreto di abbattimento di una barriera architettonica, di una barriera percettiva e di una barriera psicologica, al fine di creare un precedente virtuoso che “condizioni positivamente” le esperienze personali di ciascuno nel momento di incontro di una qualsiasi barriera

contenuto del percorso

  • durante il primo incontro, attraverso pillole di conoscenza, spunti di riflessione sull’esperienza quotidiana e la proiezione di immagini create appositamente, i gruppi classe verranno condotti a comprendere come una barriera (sia architettonica sia percettiva sia psicologica) precluda sempre l’accesso alla possibilità concreta di fare qualcosa, all’utilità e alla bellezza, essendo essa stessa un impedimento, una difficoltà, un limite per superare il quale occorrono nuovi studi, tecniche, dispositivi particolari, buona volontà, buon senso comune, intelligenza, sete di conoscenza, un po’ di bontà, cooperazione, responsabilità individuale e creatività
  • durante il secondo incontro, in base alle riflessioni ed alle conoscenze maturate in quello precedente, ai gruppi classe verrà chiesto di realizzare concretamente un esempio di abbattimento di barriera architettonica e di barriera percettiva (i conduttori, in accordo con gli insegnanti, porteranno del materiale da utilizzare per questo scopo)
  • infine, nel terzo ed ultimo incontro, le classi dovranno inscenare l’esprimersi di una barriera in una qualsiasi situazione della quotidianità nonché il suo conseguente e corretto superamento, per una serena ed armoniosa nonché arricchente esperienza umana collettiva (esempi: a. il superamento di una barriera architettonica con carrozzina, scalino e scivolo, magari sfruttando la stessa struttura scolastica; b. l’escludere a priori da parte di un cameriere vedente che una persona non vedente può naturalmente fare da sé un’ordinazione al ristorante senza passare da un commensale vedente; c. il riuscire a far seguire meglio un film al cinema o in TV ad un amico non vedente utilizzando l’audiodescrizione)

altre indicazioni

le attrezzature utilizzate (proiettore, schermo, computer e materiali vari) saranno procurate dalle stesse associazioni proponenti

costi

attività gratuita

calendario

  • 3 incontri di circa 2 ore ciascuno con il gruppo classe per un totale di circa 6 ore di lavoro insieme
  • qualsiasi momento dell’anno scolastico è adatto all’effettuazione del laboratorio

sede attività

aule delle classi che richiederanno il laboratorio

referente organizzativo

Susanna Cavagnero

mail: susanna.cavagnero@comune.torino.it

tel: 011/01126305

 

UILDM e APRI
Dal momento che la complessità, la velocità dei ritmi di vita e la conseguente scarsa capacità dell’uomo odierno di fermarsi un attimo per riflettere sulle esigenze di chi, a causa di una disabilità motoria o sensoriale, vive la quotidianità più a passo d’uomo e con la continua sfida del superamento delle barriere concrete e psicologiche, pervasive nelle città, nei luoghi pubblici e privati nonché nella mente di ognuno di noi, UILDM e APRI, entrambe associazioni di categoria che da anni operano all’interno del “Crescere in città” del Comune di Torino, hanno deciso di unire le forze. Lo spunto è nato dalla necessità di lavorare insieme in senso “culturale” su un problema comune, ossia quello delle barriere, benché di tipo differente (architettoniche o percettive) a seconda della tipologia di disabilità che le due associazioni tutelano, per approdare poi su un terreno assolutamente omogeneo, cioè quello delle barriere psicologiche. Queste ultime sono rappresentate da idee ed emozioni sbagliate, nate spesso dalla non conoscenza, dalle paure e dalla pigrizia mentale, che albergano in ciascuno di noi, e che rischiano talvolta di limitare non solo il superamento concreto delle barriere, ma soprattutto di posizionare le persone normodotate al primo posto assoluto tra le fonti di difficoltà e di sofferenza per chi ha una disabilità, più di quanto non faccia la presenza di uno scalino o la mancanza di un annuncio vocale di fermata sulla metropolitana.
Referenti progetto: Gianni Minasso e Antonella Benedicenti responsabili UILDM, Simona GUIDA, psicologa esperta in riabilitazione visiva, per APRI onlus