H27WSS01

T.I.R.
OperaUrbana

rivolto a

  • scuole secondarie di primo grado
  • adatto a utenti con disabilità. Il laboratorio è volto all’inclusività, senza limiti di accessibilità. Per la gestione di eventuali partecipanti affetti da disabilità motoria/ sensoriale/ cognitiva, a seconda della gravità, è necessario l’intervento di una figura di sostegno preposta al compito

obiettivi

Il teatro della Polis era fondamentale nella vita della comunità, che vi trovava espressa la sua problematica storico-politica. In un’epoca di democrazia malata, intendiamo utilizzare il teatro come strumento di confronto, che consenta agli allievi di conoscere le origini e il profondo significato del “governo del popolo”, approfondendo i valori di libertà, inclusione, solidarietà, dignità e pluralismo culturale. Solo prendendo coscienza dei diritti e dei doveri della Costituzione è possibile migliorare la nostra condizione, e la società nella quale viviamo. Il teatro si inserisce con successo all’interno di un percorso formativo, portando alla consapevolezza del sé e dell’altro

contenuto del percorso

“Il mito di Protagora racconta di come Prometeo, avendo distribuito agli esseri viventi, per conto degli Dei, tutte le facoltà necessarie per una buona vita, si accorse che mancava agli uomini l’Euboulia, l’assennatezza nelle deliberazioni comuni. Essi fondavano città per difendersi dai pericoli della vita ferina ma, una volta radunati, scoppiavano dissidi, si disperdevano di nuovo o perivano. Ora Zeus, temendo l’estinzione della nostra stirpe, manda Ermes a portare tra gli uomini rispetto e giustizia, affinché siano vincoli propiziatori d’amicizia. Ermes, dunque, interroga Zeus in quale maniera virtù e rispetto si debbano distribuire tra gli uomini. “Devo distribuirle come furono distribuite le arti? Uno solo che possiede la medicina basta a molti che non la possiedono; e così anche i cultori delle altre arti: devo io dunque collocare allo stesso modo giustizia e rispetto tra gli uomini, o distribuirle tra tutti?”. “Tra tutti e che tutti ne abbiano parte, perché non potrebbero esistere le città, se ne partecipassero pochi, come avviene per le altre arti”
G. Zagrabelski

Senza partecipazione e consapevolezza si disperde ogni carattere democratico della repubblica quando venga meno quell’insieme minimo di valori e di norme, fra cui, essenziali, la sovranità popolare, il principio di legalità delle garanzie costituzionali, il pluralismo sociale e istituzionale, il principio di eguaglianza e l’indipendenza della magistratura: tutto ciò, insomma, che l’assemblea del popolo, erigendo la costituzione, aveva approvato pressoché all’unanimità. In un momento storico in cui la società si modifica e gli assetti istituzionali si adeguano ai mutamenti in corso, i giovani devono conquistare il diritto di partecipare alla formazione di una nuova costituzione. Partecipare vuol dire discutere e, attraverso l’esperienza teatrale ed il dialogo con esperti di una materia altrimenti ostica, è possibile elaborare gli strumenti necessari allo sviluppo del dialogo in modo da distribuire tra gli uomini il “rispetto” e la “giustizia” necessari alla costruzione della “Città dell’Uomo”. Dato che il Teatro è un’Arte che per esistere ha bisogno del pubblico, condivide con lo Stato il destinatario della ricezione: la società. Esso attiene al politico, nei pregi e nei limiti. Può diventare, se correttamente indirizzato, strumento di democrazia, di educazione e di emancipazione del popolo. Nell’antica Grecia, il teatro ha camminato assieme al concetto di democrazia, influenzandone gli assetti, facendosi osservatorio privilegiato delle trasformazioni culturali, legislative e sociali. “Ecco finalmente la guerra di Troia, c’è un campo di battaglia che è come un campo di calcio, i guerrieri a fine giornata fanno la doccia e discorrono con l’allenatore; i taxi arrancano alla volta del locale notturno, la radio sbraita nelle case le ultime notizie di ciò che succede fuori dalle mura. I greci stringono il blocco, gli economisti scrollano il capo e uno di loro, il dottor Calcante, passa al nemico, avendo letto nei suoi grafici che la partita è persa. Ci sono gli amanti che si abbandonano a duetti poetici; c’è il rivale antipatico che allunga sulla donna la mano villana; ci sono le amiche pettegole; c’è il servo fedele; non manca nulla”. Ma non sarà una parodia, perché l’ispirazione di questo laboratorio spettacolo, ci è dato da Il Cavallo di Troia di Christopher Morley

Intendiamo proporre un percorso formativo, articolato in 15 lezioni da 2 ore ciascuna, e destinato ad almeno 3 gruppi/classi, che prenda le fila da “l’Iliade” omerica, con incursioni ne “l’Odissea”, spunti da “Il cavallo di Troia” di Christopher Morley e dal “Filottete” di Sofocle.
Il laboratorio si suddividerà in 3 temi portanti: il mito di Filottete (un eroe sofferente, colpito da un destino avverso e dall’umana ingiustizia), la guerra di Troia (declinata attraverso una parabola calcistica, che la attualizza e universalizza), e Nausicaa (momento poetico, che si collega alla carità, all’accoglienza e all’amicizia tra i popoli). Queste figure simboliche saranno lo spunto per approfondire, con gli strumenti espressivi delle arti sceniche, i macro temi della democrazia, del rispetto, dell’uguaglianza, dell’inclusività sociale, che passano attraverso l’educazione all‘ Ethos.
Il progetto si rivolgerà ai ragazzi della scuola secondaria di primo e secondo grado, e si concluderà con una restituzione finale, che intende mettere in scena gli esiti delle diverse classi coinvolte in un unico spettacolo in forma di evento collettivo, pensabile sia in un ambiente aperto che in un teatro.
Ad ogni classe partecipante sarà assegnato uno dei temi (che verranno distribuiti uno per gruppo in modo da diversificare il lavoro)

Il laboratorio teatrale è composto da 3 fasi intimamente legate tra loro:

  • una fase propedeutica, che prevede una serie di attività coinvolgenti volte a preparare i ragazzi, consentendo loro di prendere contatto sia con le rispettive abilità personali (training fisico, improvvisazione corporea guidata, uso dell’espressività vocale e della gestualità) sia con la dimensione scenica in quanto tale (sviluppo della visione d’insieme, utilizzo dello spazio, maturazione della consapevolezza personale in rapporto agli altri e all’ambiente)
  • una fase esplorativa, con la quale si affrontano le tematiche alla base dello spettacolo da allestire, invitando i ragazzi a esprimere il loro punto di vista, a portare le loro esperienze personali e a fare proposte utili alla messa in scena (anche eventualmente scrivendo brevi componimenti da portare sul palco)
  • una fase realizzativa, con la quale si struttura lo spettacolo vero e proprio, facendo convergere all’interno di un progetto artistico coerente gli spunti e gli elementi sviluppati dai ragazzi, sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista concettuale

costi

1500 € per classe

calendario

15 incontri da 2 ore ciascuno

sede attività

presso la scuola richiedente

referente organizzativo

Lucia Falco
tel: 331 470 2227
tir.operaurbana@gmail.com
Nathalie Bernardi
tel: 349 064 5061
tir.operaurbana@gmail.com

https://tiroperaurbana.wordpress.com