H35WSS02

Donne Africa Subsahariana e II Generazione

rivolto a

  • scuole secondarie di primo grado
  • adatto a utenti con disabilità disabilità cognitiva: lo studente con disabilità avrà modo di partecipare essendo incluso, in un clima protetto di ascolto

obiettivi

  • sviluppo di una maggiore comprensione e consapevolezza delle sfide che le donne rifugiate devono affrontare, con un’attenzione particolare alla promozione dei diritti umani
  • sensibilizzare gli studenti in relazione alle sfide della migrazione e dei rifugiati, aiutandoli a sviluppare una maggiore empatia e comprensione
  • analizzare il concetto di confini e le loro implicazioni sulla migrazione e sui rifugiati
  • approfondire il concetto di intersezionalità: comprendere come la migrazione si intersechi con altre forme di discriminazione, come il razzismo e il sessismo

contenuto del percorso

Io, donna rifugiata” è un laboratorio che si propone di sensibilizzare gli studenti sui diritti umani in relazione alla migrazione e ai rifugiati, esplorare le sfide specifiche che le donne rifugiate devono affrontare, e approfondire il concetto di intersezionalità. Il laboratorio sarà condotto da donne afrodiscendenti attiviste, che hanno vissuto personalmente l’esperienza dell’immigrazione e lavorano attivamente sui diritti umani e sulla cittadinanza attiva, nonché nel sociale. Le donne condivideranno con gli studenti i motivi che le hanno costrette ad andarsene dai loro paesi d’origine, approfondendo il tema dell’identità. Particolare attenzione sarà data alle difficoltà che le donne rifugiate incontrano durante la traversata del deserto, e il loro percorso di accoglienza e integrazione nella società italiana. Inoltre, le donne afrodiscendenti attiviste illustreranno come le questioni di genere e di razza si intrecciano nella loro esperienza, offrendo uno spunto di riflessione sugli aspetti dell’intersezionalità. L’attività comprenderà una proiezione di un video di testimonianze realizzato appositamente con la partecipazione di donne rifugiate, che offrirà uno sguardo molto realistico sull’esperienza delle donne rifugiate afrodiscendenti. Gli studenti avranno inoltre l’opportunità di partecipare a un dibattito aperto su questi temi, guidato dalle donne attiviste, al fine di favorire la discussione e l’approfondimento delle tematiche affrontate. Il laboratorio “Io, donna rifugiata” si svolgerà in presenza in classe, al fine di favorire il dialogo e la partecipazione attiva degli studenti. L’esperienza delle donne rifugiate afrodiscendenti attiviste consentirà agli studenti di comprendere meglio le sfide specifiche che le donne rifugiate devono affrontare e di sviluppare una maggiore empatia e comprensione per le loro esperienze

La metodologia didattica adottata è di tipo partecipativo ed interattivo, che si basa sull’ascolto delle testimonianze dirette delle donne rifugiate afrodiscendenti e sulla condivisione di esperienze. La proiezione di un video di testimonianze realizzato con la partecipazione di donne rifugiate, seguita da un dibattito aperto su questi temi, rappresenta un’occasione per gli studenti di ascoltare, riflettere e confrontarsi su tematiche complesse come i diritti umani, la migrazione, i rifugiati, le sfide delle donne rifugiate e l’intersezionalità. Inoltre, la presenza di donne afrodiscendenti attiviste in classe consente agli studenti di interagire direttamente con loro, porre domande e ricevere risposte dirette, in un ambiente inclusivo e protetto. La partecipazione attiva degli studenti, sollecitata dalla metodologia didattica adottata, favorisce la comprensione dei concetti affrontati e la costruzione di un sapere condiviso e partecipativo. Il laboratorio si avvale di una metodologia didattica innovativa in quanto saranno le donne stesse a dare voce a se stesse

costi

10 € per partecipante (minimo n° 15 partecipanti)

calendario

2 incontri da 2 ore ciascuno

sede attività

presso la scuola richiedente

referente organizzativo

Omar Sheikh Esahaq Suad
tel: 392 662 4671
donneafricasubsahariana@gmail.com