H69XSS01

AmaranTO

rivolto a

  • scuole secondarie di primo grado
  • adatto anche a utenti con disabilità motoria, sensoriale, cognitiva. Gli operatori di Amaranto sono di supporto e sostegno nel realizzare l’attività insieme ai bambini con disabilità. I nostri operatori sono formati per lavorare insieme a qualsiasi tipo di disabilità.

obiettivi

L’adolescenza comporta “naturalmente” il rischio di una severa crisi nella struttura del Sé. La formazione del Sé implica un processo lungo e complesso nel quale intervengono molte variabili. Tuttavia, ciò che sembra importante è la possibilità di poter interagire con l’altro, il quale molto spesso ci fa da specchio. Attraverso tali reciprocità verbali e non verbali il Sé ha la possibilità di confrontarsi e quindi di crescere. La messa in atto del proprio o altrui ritratto in modalità materica ha l’obiettivo di far emergere tratti, elementi fisici e psichici che questa età nasconde o altera anche attraverso l’uso dei media. Accettare il proprio corpo che cambia che cresce è l’inizio di un lungo e creativo percorso identitario.

contenuto del percorso

Il laboratorio propone un lavoro a lungo sperimentato con gli adolescenti, e che li diverte. Questo aspetto giocoso può trarre in inganno ma è la strada maestra per entrare in contatto con i ragazzi di questa età. La partenza del ritratto è il supporto: cartone legno, plastica rigido flessibile sottile spesso… sono alcune delle caratteristiche che implicano una scelta, inconsapevole. Questo supporto è la prima indicazione della struttura sulla quale poi verranno incollati i diversi elementi. Tale base deve sopportare un peso di diversi materiali che vengono scelti per curiosità forma colore non certo per estetica. Il laboratorio offre una varietà di materiali tale che è facile “perdersi” ma in questa prima fase, si lasciano sfogare i ragazzi quasi in modo catartico, si osserva la quantità di oggetti che prendono il numero ecc. Nel momento dell’assemblaggio si osserverà come vengono disposti i diversi elementi sul supporto, il bilanciamento dei pesi, la possibilità che ha il ritratto di stare in piedi, simbolo di autoaffermazione, verranno scartati o mancheranno “pezzi “per completare il proprio ritratto? Altro elemento da osservare. La raccolta è finita dunque è possibile chiedere ai compagni? Posso usare un pezzo della loro identità? (facile similitudine con la costruzione della propria immagine virtuale sui social e i media). Il ritratto va componendosi aggiungendo o togliendo pezzi simulando proprio la costruzione del sé, che a piccoli passi per molto tempo accompagna noi tutti nella accettazione o meno della propria identità. Dopo una fase di euforia materica i conduttori orientano i ragazzi/e verso l’osservazione dell’opera e danno qualche indicazione legate alla realizzazione del ritratto. È possibile che si verifichino dei blocchi nella autorappresentazione, in questo caso i ragazzi vengono invitati o a ritrarre un compagno o ad inventarsi un soggetto, anche in questi casi le produzioni saranno lo specchio del sé. È possibile realizzare più ritratti in questo caso sarà sempre l’osservazione dei conduttori che stimolerà gli autori a riflettere osservare verificare come si è svolto il processo creativo comparandolo al processo di formazione identitaria. Il laboratorio ha profondi legami con le competenze sociali del gruppo e del singolo, il rispetto delle diversità, la collaborazione nel gruppo, la gestione dello spreco, come elementi di attenzione per la prevenzione al bullismo al cyberbullismo, e a diversi disagi psicosociali. La progettualità di vita. Al termine del laboratorio ci sarà la fase espositiva dei ritratti e si avvierà una riflessione collettiva sul processo creativo sull’uso dei materiali sulle ricadute pratiche nel gruppo classe e in abito sociale. Il laboratorio prevede 1 incontro e ha una durata di circa 3 ore di cui 2 legate alla realizzazione dell’autoritratto e 1 al debriefing. Inoltre, le classi interessate possono fare richieste su tematiche specifiche per affrontare determinate problematiche legate al gruppo classe. In questo caso i conduttori raccoglieranno le richieste e progetteranno interventi mirati, utilizzando sempre il ritratto materico.
Con il temine learning by doing si indica una modalità di apprendimento basata sull’imparare qualcosa facendolo. Questa metodologia può trovare applicazione in tutti gli ambiti della conoscenza e negli ultimi tempi si sta sviluppando sempre di più nelle scuole. Questo tipo di esperienza didattica, quindi, unisce teoria e pratica: è attraverso il fare infatti che si entra in contatto con l’esperienza diretta delle cose.  Gli elementi innovativi li possiamo individuare nell’ approccio metodologico: è applicabile a tutti i bambini di tutte le età anche con disabilità perché utilizza gli elementi innovativi tipici dell’arteterapia.

costi

5 € a partecipante

calendario

1 incontro di 3 ore

sede attività

presso la scuola richiedente

referente organizzativo

Sofia Conterno
tel: 345.1046047
INFO@AMARANTOAT.COM
WWW.AMARANTOAT.COM