Fondazione 107 – Let the Bad Speak

Let the Bad Speak – titolo che gioca con l’assonanza tra il persiano Bad (in italiano vento), e l’aggettivo inglese bad – è un’iniziativa che si compone di una mostra d’arte e una serie di eventi collaterali sul territorio, ideata da Fondazione 107 in collaborazione con il collettivo curatoriale Under 30 Exo Art Lab. Protagonisti sono 7 artiste e artisti di fama internazionale, provenienti dall’ Afganistan e dall’Iran e uniti dal desiderio di instaurare uno scambio interculturale e intergenerazionale che si discosti dai toni aggressivi con cui le narrative dominanti raccontano lo scenario mediorientale. Oltre all’attualità dei temi che emergono dalle opere proposte in cui si esplorano le radici dell’identità personale e collettiva, il nesso tra instabilità politica ed emigrazione, il significato e la complessità dell’ospitalità, la lotta per l’emancipazione femminile nella sua più concreta quotidianità, le tracce del genocidio degli Hazara e gli effetti sociali delle tensioni tra differenti confessioni religiose – ad assumere un’importante valenza didattica sono la fiducia nella fecondità del dialogo e l’esigenza di sfidare ogni forma di sensazionalismo e di estremizzazione, istanze condivise da tutte le attrici e gli attori del progetto.
A partire da queste premesse, sono stati pensati 3 format distinti per il target a cui sono rivolti in cui Let the Bad Speak si può tradurre nelle scuole: per le elementari, Doxtan: cucire identità (dal persiano Dōxtan: cucire); per le scuole medie, Gush Kardan: accogliere storie(dal persiano Gush Kardan: ascoltare); per le scuole superiori, Naql Kardan: raccontare esistenze (dal persiano Naql Kardan: raccontare)

Informazioni di contatto:
Carola Del Pizzo – 338 8754211
107fondazione@gmail.com
exoartlab@gmail.com  (scrivere sempre ad entrambi gli indirizzi mail)

Attività per la Scuola Primaria:  

Dōxtan: Cucire identità    (adatto anche a utenti con disabilità motoria e sensoriale)
I 2 incontri di 2 ore, calendarizzati generalmente da ottobre a dicembre presso i locali di Fondazione 107 (per quanto riguarda il primo) e da ottobre a giugno presso la scuola richiedente (per quanto riguarda il secondo) si propongono di far riflettere in maniera creativa e biograficoesperienziale sul concetto di identità individuale e collettiva, di memoria e di casa.  Il costo previsto è di 5 euro a bambino per incontro (con gruppi di minimo 20 partecipanti) e i 2 incontri sono così suddivisi:

PRIMA GIORNATA:

  • visita alla mostra con mediatore culturale presso i locali di Fondazione 107
  • riflessione condivisa sull’opera di Hangama Amiri, artista afghana che realizza installazioni tessili immersive che richiamano la sua Kabul, unendo fra loro tessuti provenienti dalle diverse località che ha abitato in qualità di esule afghana
  • brainstorming a partire dalle parole: “identità”, “memoria”, “casa”
  • assegnazione del compito di trovare, prima del secondo incontro, materiali, simboli, colori e immagini rappresentativi della propria identità

SECONDA GIORNATA:

  • realizzazione di un tappeto dell’identità individuale (realizzato da ciascun partecipante unendo insieme materiali, simboli, colori e immagini diversi, rappresentativi della singola storia personale);
  • realizzazione di un tappeto dell’identità collettiva della classe (unendo insieme materiali, simboli, colori e immagini diversi, rappresentativi della storia condivisa e, al contempo, della personalità di ciascuno dei partecipanti)