Elvira Pajetta, una donna tra politica, scuola e famiglia

Elvira Berrini Pajetta (al centro) con alcuni familiari (Foto archivio famiglia Pajetta)

Sono passati 55 anni dalla scomparsa di Elvira Berrini Pajetta. Un nome, il suo, che a Torino ha rappresentato una storia importante, in decenni cruciali per la città e per tutto il Paese.  L’associazione dei Consiglieri emeriti della Città di Torino ne ricorderà l’itinerario umano e politico con un convegno che si svolgerà giovedì 25 gennaio a Palazzo Civico, con inizio alle 14.30, in Sala Rossa. Insegnante di scuola elementare, impegnata nel sindacato e nella sinistra torinesi, si distinse nell’attività politica antifascista, alla quale presero parte anche i suoi tre figli Gian Carlo, Giuliano e Gaspare, i primi due finiti in carcere o in campo di concentramento e il terzo – il più giovane – caduto da partigiano in Val d’Ossola. Elvira Pajetta fu anche un’attiva e instancabile protagonista nella ricostruzione delle istituzioni democratiche a Torino. Ispettrice del CLN all’indomani della Liberazione,  eletta consigliera comunale nel 1946, rivestì l’incarico di assessore. Dopo le elezioni  del 1951, che videro un avvicendamento nel colore politico dell’amministrazione di Palazzo Civico,  restò in Sala  Rossa come consigliera di opposizione fino al 1956, anno nel quale concluse la sua vita politica attiva. Scomparve nel settembre del 1963, all’età di 76 anni.

Claudio Raffaelli